Pet Therapy come supporto emotivo per pazienti terminali e loro familiari

Pet Therapy come supporto emotivo per pazienti terminali e loro familiari

La pet therapy è un ottimo supporto emotivo per i pazienti terminali e i loro familiari. Oggigiorno quando sentiamo parlare di cura palliativa, sappiamo già che si fa riferimento a tutte quelle misure sia terapeutiche che farmacologiche che servono per lenire tutti i dolori e le sofferenze di un soggetto avente una malattia terminale.

Lo scopo primario di queste cure non è più quello di combattere la malattia, che purtroppo è ormai giunta nella sua fase terminale, ma è quello di garantire a questa tipologia di pazienti la miglior qualità di vita (pur quanto ne possa rimanere).

Pet Therapy come supporto emotivo per pazienti terminali: una “distrazione” dalla malattia

La pet therapy come supporto emotivo per pazienti terminali è un’ottima strategia per aiutare i malati terminali a vivere i giorni restanti della loro vita, in modo più sereno e pacifico possibile.

È ormai evidente che i benefici delle pet therapy siano perfettamente adattabili alle esigenze di tutti i pazienti che sono ormai inguaribili e che vivono negli hospice. 

Il progetto degli interventi assistiti con gli animali presso queste strutture, è iniziato qualche anno fa come supporto per le cure palliative grazie alla collaborazione dell’associazione Maith Onlus. 

Ma quali sono gli effetti benefici della pet therapy nel percorso delle cure palliative? La presenza di cani, gatti e altri piccoli animali affettivi, sono un valido aiuto per questi pazienti in quanto hanno la possibilità di concentrarsi sul presente e distrarsi dalla malattia all’interno di un contesto sereno e gioioso

Il contatto fisico con un essere vivente permette ai malati terminali di riscoprire il senso di tenerezza e offrire loro dei momenti di dolcezza che a causa della malattia stessa, è ormai svanita.

Tutto questo fa sì che l’umore dei pazienti migliori notevolmente a tal punto che rendono questi incontri davvero molto attesi, in quanto riescono a:

  • Sostenere il paziente nel restare attivo il più a lungo possibile;
  • Lenire dolori e altri disturbi molto opprimenti;
  • Prendere in considerazione tutti gli aspetti sia spirituali che psicologici;
  • Possono essere applicate anche molto precocemente nella malattia restando in combinazione con le cure terapeutiche che sono volte a prolungare la vita del paziente.

Ciko, un amico per tutti i malati terminali

Ciko è un cane che è stato adottato per la pet therapy presso l’ospedale Niguarda di Milano,. Si tratta di uno splendido Labrador nero che ha aiutato tantissimi pazienti ricoverati in ospedale.

Tutte le attività svolte con Ciko hanno restituito degli ottimi risultati.

Le attività che comprendevano un approccio diretto con il cane e il paziente sono state divise per categorie, una di queste è l’accudimento. Ciko veniva spazzolato, accarezzato, e i pazienti avevano modo di giocarci ed educarlo partendo dall’insegnamento dei comandi base fino a quelli più complessi, come: piede, inchino, apertura e chiusura di un cassetto, accendere e spegnere la luce, rotolare e fare la passeggiata tra le gambe.

Ma le attività spaziano fino a svolgere esercizi abbinati alla musica, con passeggiate al guinzaglio fino a raggiungere contatto fisico e diretto con il paziente.

In nessuna di queste sedute il cane ha mostrato segni di stress o paura, infatti l’impegno lavorativo di Ciko è sempre stato visto con segnali positivi, complice il contesto sereno e sicuro garantito dagli operatori sanitari.

A partire dall’1 Novembre 2014, il progetto Ciko ha avuto una grandissima evoluzione, tanto che gli ha consentito di svolgere l’attività di pet therapy non solo nelle camere di degenza, ma anche nel soggiorno dell’hospice, facendo vivere ai pazienti dei momenti di estrema leggerezza. 

Da ottobre 2019 i cani sono entrati anche nell’hospice dell’ospedale San Donato, una struttura dove si curano tutti i malati cronici e terminali

Si tratta di una vera e propria casa dove i pazienti oltre ad essere accuditi dallo staff presente in struttura, hanno la possibilità di essere accuditi anche dai propri familiari.

Il presidente dell’associazione Gaia, Elena Bisconti, ha spiegati non c’entra la razza, ma sono semplicemente cani pronti a compiere questa importante missione.

Con questo articolo speriamo di aver spiegato al meglio il ruolo della Pet Therapy come supporto emotivo per pazienti terminali e i loro familiari, tenendo sempre a mente che un animale può rendere “infinito” quel piccolo lasso di tempo che purtroppo gli resta ai più “sfortunati”.