Menopausa e caldane: come combatterle

Menopausa e caldane: come combatterle

La menopausa, a causa della diminuzione degli estrogeni, può provocare una serie di disturbi, alcuni dei quali di natura neurovegetativa, altri di natura psicoaffettiva. Le vampate di calore appartengono al primo gruppo di sintomi, quelli di natura neurovegetativa che includono anche sudorazioni, palpitazioni e tachicardia, sbalzi di pressione, secchezza vaginale, vertigini, disturbi del sonno, prurito genitale. L’origine delle vampate di calore non è ancora chiara, ma pare sia da addurre a un’alterazione dei livelli ormonali, per l’esattezza degli estrogeni, motivo per il quale vengono normalmente associate proprio alla menopausa.

Le vampate di calore da menopausa

Le vampate tuttavia non sono adducibili solo alla menopausa. Ci sono infatti molte patologie che possono provocarle, fra le quali infezioni, ipertiroidismo, tumori all’ipofisi o all’ipotalamo, ansia, attacchi di panico, effetti collaterali da farmaci. Come capire dunque se son vampate di calore legate alla menopausa? Non necessariamente, infatti, si manifestano in questo periodo della vita di una donna: le caldane possono presentarsi anche negli anni fertili, prima o durante il ciclo mestruale. Al contrario in menopausa alcune donne non ne avvertono mai il sintomo, mentre altre si ritrovano ad affrontarlo per molti anni.

Come riconoscerle

Come fare dunque a riconoscere le vampate di calore da menopausa, senza sottovalutare sintomi che invece possano essere riconducibili ad altre patologie, magari anche gravi? Innanzitutto le vampate di calore da menopausa sono improvvise, durano pochi minuti e possono associarsi ad altre manifestazioni quali aumento del battito cardiaco, arrossamento cutaneo nel viso, sul collo e sul petto, un’intensa sudorazione. La loro comparsa è frequente durante la notte, a tal punto da disturbare il sonno causando anche insonnia.

Rimedi contro le caldane della menopausa

Una volta riconosciute le vampate di calore come disturbo della menopausa, bisogna ricorrere ad alcune precauzioni per arginarle, in quanto questo tipo di disturbo può essere particolarmente fastidiose. E’ ad esempio consigliabile mantenere un peso corporeo regolare, in quanto un corpo in sovrappeso non aiuta ad alleviare l’intensità delle vampate di calore. E’ inoltre opportuno moderare l’assunzione di bevande alcoliche e caffeina, specie prima di andare a dormire la sera, per evitare l’innalzamento del termometro corporeo e l’eventuale incremento della frequenza cardiaca, che in alcuni casi può sfociare il tachicardia. Allo stesso modo occorrerebbe ridurre il consumo di cibi piccanti ad alto contenuto di grassi: alimenti freschi o a base di soia possono rivelarsi utili per arginare le vampate di calore. Infine può essere molto utile praticare la meditazione, o comunque adottare tecniche di rilassamento capaci di gestire lo stress: il benessere emotivo può aiutare nel controllo del cortisolo, in modo da ridurre la frequenza e l’intensità delle vampate.

Le vampate da menopausa aumentano in estate

Purtroppo ci sono situazioni in cui le caldane possono addirittura amplificarsi moltiplicando i disturbi. Sicuramente fra queste ci sono le temperature climatiche estive, con la conseguenza che una maggiore sudorazione è anche causa di maggiore perdita di magnesio e potassio e quindi di maggiore affaticamento e stanchezza. Come già detto, le vampate di calore possono essere accentuate da sovrappeso, dall’assunzione di alcol e da stress fisico ed emotivo. Generalmente questi accorgimenti sono sufficiente ad arginarne i sintomi fisiologici che non devono destare preoccupazione alcuna. In alcuni casi, però, quando i disagi creano vera e propria sofferenza andando ad incidere sulla qualità della vita di una persona, è bene rivolgersi al medico per la valutazione di terapia specifiche che possano alleggerire i disturbi. In genere si tratta di terapia ormonale sostitutiva, che tuttavia non è esente da eventuali effetti collaterali: per questo motivo solo uno specialista può essere in grado di personalizzare il trattamento per garantire degli effetti positivi riducendo al minimo gli eventuali effetti negativi.