Estate in libertà e sicurezza con le coppette mestruali

Estate in libertà e sicurezza con le coppette mestruali

Finalmente si possono programmare le vacanze. Tra gli elementi da tenere in considerazione, per le donne, c’è il calcolo del ciclo mestruale. Un taboo che diffilmente viene ancora superato, anche se c’è sempre più una spinta verso la condivisione e soluzioni alternative agli assorbenti, molto più green. Anche per questo è nato l’hashtag #WhileBleeding, promosso da Intimina (intimina.com) la linea di coppette mestruali compatte in silicone medicale. Tre esperte spiegano i 5 “no-limits” per cui vale la pena abbandonare assorbenti e tamponi e indossare le coppette mestruali. C’è anche un vantaggio, perché si alleggerisce e si limite la valigia.

«Un quarto di un trolley viene occupato con gli assorbenti/tamponi, il che significa almeno un paio di scarpe in meno – spiega Alessandra Bitelli, Mental&Wellness Coach esperta di Woman Empowerment -. Poter contare su un dispositivo morbido e compatto in silicone medicale, vuol dire averlo sempre comodamente a portata di mano, anche senza dover monitorare i ricambi. Suggerisco magari di iniziare in questi giorni estivi per utilizzarli, così da essere perfettamente a proprio agio proprio quando vorrai trascorrere le meritate vacanze».

Mare e piscina, l’acqua in generale, fanno pensare alla libertà, ma per la popolazione femminile c’è sempre quel pensiero: «Se ho le mestruazioni… – dice Manuela Farris, ginecologa e Consigliere della SIC (Società Italiana di Contraccezione) -. In un angolino del cervello, nascosto in mezzo ai pensieri di libertà, c’è quello legato all’assorbente: si noterà? potrei sporcarmi? si potrebbe vedere? Vale anche per il tampone, perché dopo aver fatto il bagno, si imbeve di acqua e il risultato è che devo correre a cambiarmi. L’utilizzo della coppetta è quello che mette al riparo da queste preoccupazioni perché non c’è alcun tipo di interferenza con l’acqua, perché è studiato per isolare la zona grazie all’effetto “sottovuoto” e quindi evita qualsiaisi tipo di perdita. Senza contare i tempi più lunghi in acqua e al sole, vista la capienza della coppetta stessa, studiata a seconda del livello di assorbenza».

Sono innumerevoli le situazioni in cui non c’è la comodità del bagno o con sono ridotti e angusti: aeroporto, treno, barca, auto… «L’utilizzo delle coppette permette una libertà mai sperimentata, neanche con i tamponi – precisa Farris -. Un esempio molto ricorrente di mie pazienti è legato all’impossibilità di avere un bagno a disposizione per cambiare l’assorbente o il tampone. Non è l’assorbente o il tampone in sé, ma l’opportunità di non dipendere più da questi supporti che dispensa la donna e il suo corpo dal pensiero e il disagio».

Infine le vacanze sono legate anche al desiderio di scoprirsi e vestirsi in maniera diversa dal solito. «Quante volte ci siamo dette “finalmente posso mettermi quel vestito che ho comprato lo scorso anno che alla fine non c’è stata occasione”, e magari quell’abito non va bene se abbiamo le mestruazioni perché è bianco oppure troppo fasciante e inestetico con l’assorbente esterno – continua Bitelli -. È molto importante vivere la libertà come scioglimento dall’impegno che ogni donna prende, senza volerlo, con il proprio corpo. E la cosa più bella è che per essere libera non devo modificare nulla nel corso della natura: la lascio fare ma che lei lasci fare me. Sapere che posso contare su una soluzione esteticamente vantaggiosa che mi protegge dall’imbarazzo, significa non avere remore. Insomma, peccato non le abbiano inventate prima…».