I rischi dell’intelligenza artificiale e perché dovremmo fare attenzione
I rischi dell’intelligenza artificiale, inutile negarlo, ci sono, e sono anche parecchi. Prima di approfondire tutti i vantaggi e gli svantaggi legati a questa disciplina di studio sempre più evoluta, occorre fare un passo indietro per comprendere cosa si intende per IA.
Se è pur vero che l’IA è spopolata dopo aver diffuso ChatGPT in Italia e in tutti gli altri Paesi, l’intelligenza artificiale nasce 67 anni fa, in un seminario tenutosi a Dartmouth College di Hanover nel New Hampshire. Da allora, questa tecnologia ha continuato ad evolversi fino ad essere “sempre più simile all’umano”.
Rischi dell’intelligenza artificiale: ma cos’è realmente L’IA?
Prima di parlare dei rischi dell’intelligenza artificiale, cerchiamo di spiegare cos’è, come funziona e quali sono gli aspetti a cui dovremmo porre attenzione ogni volta che ne parla o peggio ancora, si ricorre al suo utilizzo.
L’intelligenza artificiale, chiamata fin dalla sua nascita Artificial Intelligence, è una tecnologia basata su sistemi di calcolo, algoritmi avanzati, e gestione ed elaborazione dati in grosse quantità , in grado di far apprendere a qualsiasi computer, quello che apprenderebbe un umano, ma in tempi molto più rapidi, quasi istantanei.
Maggiore è la potenza d’elaborazione, più semplice sarà la raccolta e la gestione dei dati. Questo comporta inevitabilmente, a simulare in modo “quasi perfetto”, il modo di pensare e di agire di qualsiasi essere umano.
L’uso dell’IA – come ogni altra tecnologia – prevede dei vantaggi e degli svantaggi. Internet stesso, potrebbe essere la miglior arma in nostro possesso, o il nostro “peggior nemico”. Da cosa dipende? Dal metodo d’utilizzo che se ne fa.
Lo stesso vale per l’intelligenza artificiale. Se si usa in modo adeguato, può aiutare ad eseguire compiti in meno di un minuto, rispetto ai 10 minuti e oltre, che avremmo impiegato senza il suo utilizzo.
I vantaggi dell’intelligenza artificiale: vale la pena usarla?
I vantaggi dell’intelligenza artificiale sono altrettanto tanti. In primo luogo, se – lo ribadiamo – sfruttata bene, questa tecnologia è in grado di farci recuperare tempo ed utilizzare meno energie possibili delegando il nostro lavoro, ad una “macchina”.
Ma l’IA spazia anche in settori più complessi: dalla logistica alla guida autonoma, dalla produttività al problem solving.
L’intento infatti, è quello di integrare l’artificial intelligence in svariati settori: tutti quelli in cui occorre impiegare una grande elaborazione dati, che soltanto un computer con una machine learning adeguata e iper tecnologica, può svolgere in un lasso di tempo molto breve.
Tra le ultime proposte, figurano l’inserimento dell’IA nel settore legale e tributario: affidando alle macchine più intelligenti, il compito di trovare grazie ai loro algoritmi, la Legge del caso specifico (studiato e approfondito in fase di “colloquio” con il soggetto interessato).
Oppure ancora, automatizzare quelle azioni quotidiane, (ideali per le persone anziane), che ci fanno risparmiare tempo ed energia, come ad esempio le smart home. Case configurate grazie alla domotica, in grado di poter stabilire quando compiere “certe azioni”, senza alcuno sforzo umano.
Gli svantaggi dell’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale è stata definita un rischio per l’umanità . Gli svantaggi infatti, non si limitano alla eventuale perdita dei posti di lavoro, ma all’estinzione che potrebbe esser causata dagli stessi computer, nutriti di così tanta “intelligenza, furbizia e velocità d’apprendimento”.
Lo stesso Elon Musk – tra gli uomini più ricchi al mondo – si è dichiarato apertamente spaventato da questo progresso così veloce, potente ed anche incontrollabile. Proprio in vista di queste sue preoccupazioni, l’imprenditore sudafricano in una recente intervista, riportata poi al Corriere, ha dichiarato:
«I sistemi di intelligenza artificiale possono comportare gravi rischi per la società e l’umanità . Ecco perché, invitiamo tutti i laboratori di intelligenza artificiale a sospendere immediatamente per almeno sei mesi l’addestramento».
L’appello di Musk, ci fa pensare quanto una potenza così inaudita, come quella di un robot che ragiona come un umano, possa portarci all’autodistruzione. Basti pensare che una automazione infermabile come l’intelligenza artificiale, può scatenare effetti catastrofici: dalle armi nucleari ai cambiamenti climatici, dalle nuove risorse sempre più forti, alle future pandemie.
Come proteggersi dall’intelligenza artificiale
Per fortuna, oggigiorno saremmo i tempo per prevenire i rischi dell’intelligenza artificiale, ed evitare che una potenza così inaudita e spaventosa, possa fare il suo corso. A spiegare le misure cautelative sarebbe Sam Altman e altri due dirigenti della società OpenAI, la stessa che ha dato vita a ChatGPT.
Tornerà utile se non fondamentale, la cooperazione tra soggetti industriali in grado di stabilire delle regole sull’uso dell’intelligenza artificiale. Nella ricerca, saranno messi all’opera anche tantissimi professionisti con cui studiare delle strategie apposite, per limitare le capacità dell’IA.
Sebbene oggi, la tecnologia deep fake – per fare un esempio – generi paura e pericoli piuttosto elevati, questo potrebbe essere solo l’inizio di una serie di catastrofi in grado riscontrare nel lungo periodo.
La soluzione più logica e sensata secondo Altman, sarebbe quella di stabilire un iter specifico per approvare i modelli linguistici dell’intelligenza artificiale, passando – prima della approvazione autonoma – dal consenso dei Governi, interpellati per valutare la nuova tecnologia proposta.
Lo scenario che ci aiuta a restare immuni dai potenziali rischi dell’intelligenza artificiale, è quello fino ad oggi prospettato: regole dettate dai Governi, e rallentare la velocità e il modo di apprendimento, che saranno ben presto infermabili.