Guerra Israele – Iran: perchè?

Guerra Israele – Iran: perchè?

Ecco alcune cose da sapere sulla guerra Israele – Iran, il nuovo conflitto del Medio Oriente: dagli schieramenti agli equilibri nella regione, i rischi e il ruolo del nucleare.

La guerra Israele – Iran apre un nuovo e preoccupante scenario in Medio Oriente e rappresenta il culmine di una tensione che dura da mesi. Il 12 aprile scorso il presidente americano Donald Trump aveva dato a Teheran la scadenza di 60 giorni di trattative per giungere a un accordo sul nucleare. Ed esattamente al 61° giorno, nella notte del 13 giugno, Benjamin Netanyahu ha attaccato senza esitare un giorno di più, prendendo l’iniziativa rispetto alle traballanti trattative fra USA e Iran, giocando d’anticipo, come insegna la sua storia: così fece con l’eliminazione dell’aviazione egiziana e siriana nel 1967 allo scoppio della Guerra dei Sei Giorni, con l’Iraq di Saddam Hussein nel 1981 e con la Siria di Assad nel 2007. Quando cioè uno stato vicino si avventura sul terreno del nucleare, Israele agisce d’anticipo per eliminarne subito le capacità.

L’Iran e l’uranio

Nel caso dell’Iran, tuttavia, lo scenario è molto più complesso, in quanto lo Stato degli ayatollah possiede delle centrali superprotette in cui arricchire l’uranio, circondate da una rete di capacità militari, difese antiaeree, strutture di comando e controllo che richiederanno da parte di Israele non solo un attacco ma una campagna militare molto più incisiva, pesante e prolungata nel tempo.

Per questo motivo anche gli scienziati e i tecnici nucleari, i vertici militari e le stesse Guardie Rivoluzionarie diventano bersagli dell’offensiva come è accaduto nella notte del primo attacco. Lo ha affermato lo stesso Netanyahu: “Andremo avanti finchè sarà necessario“.

Ci si aspetta pertanto la risposta iraniana, peraltro già preannunciata: ed essendo l’Iran dotato di notevoli capacità missilistiche offensive, è praticamente certo che ben presto si alzerà l’asticella della guerra. Una guerra che gli Stati Uniti di Biden non volevano, e che anche Donald Trump ha cercato di prevenire e negoziare. Tanto è vero che le prime dichiarazioni dell’attuale presidente americano sono state: “Gli Usa ne sono fuori“, ma bisognerà vedere per quanto tempo sarà possibile.

Il problema della bomba atomica

Per Netanyahu la motivazione ufficiale dell’attacco è che Teheran potrebbe usare la bomba atomica per distruggere Israele, trascurando il fatto che Israele stessa ne è dotata, per cui a parità di armamenti in realtà si crea una situazione di deterrenza. Ma è proprio questo equilibrio che Israele tende a scongiurare, in quanto non vuole una pari forza militare con Teheran.

E l’eventuale scenario con l’Iran assurto a potenza mondiale del nucleare sovvertirebbe tutti gli equilibri geopolitici della regione, con Israele destinato a perdere il predominio strategico: se si creasse la prima bomba “sciita”, l’intero mondo sunnita si sentirebbe minacciato, a cominciare dall’Arabia Saudita. Attualmente, l’unico Paese musulmano dotato di bomba atomica è il Pakistan sunnita.

Perchè Israele ha attaccato adesso

l’agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha dichiarato che l’Iran sta arricchendo l’uranio a un livello superiore a quello ufficialmente dichiarato, a tal punto da avvicinarlo alla possibilità di costruire la bomba atomica. Per questo motivo da alcuni mesi l’amministrazione americana ha avviato trattative con l’Iran sulla questione del nucleare, alle quali il governo israeliano di Benjamin Netanhyau si è sempre opposto.

Gli schieramenti nella guerra Israele – Iran

Nonostante l’ufficiale presa di distanza dall’attacco all’Iran, gli Stati Uniti restano i più stretti alleati di Israele e si dichiarano pronti alla sua difesa in caso di attacco. Anche l’Europa occidentale sta dalla stessa parte. A fianco dell’Iran c’è invece la Russia, che ha contribuito a costruire i suoi impianti nucleari, e così la Turchia, che ha fermamente accusato Israele di oltraggio.