Simona Ventura si difende in tribunale per evasione fiscale
«Mi trovo ad essere accusata di aver evaso il Fisco, lo trovo profondamente ingiusto, una cosa che anche per me è una vergogna, non ho nessuna colpa». Con questa dichiarazione spontanea davanti al giudice Saba, la conduttrice televisiva Simona Ventura si è difesa nel processo a suo carico per evasione fiscale. I fatti, dei quali si sta discutendo al Tribunale di Milano, risalgono agli anni 2012 e 2015, nei quali seconda l’accusa la Ventura avrebbe evaso al fisco circa 500mila euro.
La difesa di Simona
«Non mi sono mai interessata di aspetti tributari – ha proseguito la sua difesa la 55enne bolognese -. Di queste cose non ho mai capito un tubo, il mio errore probabilmente è stato dare fiducia ai professionisti che si occupavano di questi aspetti. Sono 34 anni che lavoro nel mondo dello spettacolo e non mi sono mai interessata di aspetti tributari. Ho sempre delegato a professionisti – ha proseguito – e lo dico non per scaricare su di loro, ma perché avevo fiducia».
Simona Ventura, difesa nel processo a suo carico dai legali Jacopo Pensa e Federico Papa, ha spiegato di aver sempre voluto «pagare tutte le tasse» e quindi ha cercato di pagare il pregresso con un accertamento tombale, ma poi si è accorta che «non riusciva a pagare tutto, perché era molto oneroso, ho fatto anche debiti con le banche e ipoteche»
Secondo le indagini del pm Silvia Bonardi, negli anni in questione la conduttrice avrebbe fatto confluire parte dei suoi ricavi e addebitato parte dei suoi costi ad una società , la Ventidue srl, quando avrebbe dovuto computare tutto, sia le entrate che le uscite, nella sua dichiarazione dei redditi come persona fisica. Da qui l’accusa di «dichiarazione infedele dei redditi». L’indagine si è concentrata su alcuni contratti per trasmissioni e partecipazioni televisive e sullo sfruttamento dei diritti di immagine.