Ddl Zan: le reazioni del Governo dopo la protesta vaticana
Dopo che il Vaticano ha espresso la sua contrarietà rispetto al Ddl Zan sono sopraggiunte le prime reazioni da parte degli esponenti del Governo.
In Parlamento la legge contro l’omotransfobia era stata già notevolmente dibattuta negli scorsi mesi e le varie fazioni politiche si era ritrovate schierate diversamente.
Ddl Zan: i parlamentari si schierano in più fazioni
Il Vaticano nei giorni scorsi ha inviato un’esplicita nota di protesta per il decreto legge che vuole inasprire maggiormente le pene per chi commette crimini e discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne oppure disabili, ovvero il Ddl Zan.
Ad essere contestato dalla Santa Sede è soprattutto l’articolo 7 del decreto che stabilisce che il 17 maggio potrebbe diventare una giornata nazionale dedicata alla lotta contro l’omofobia, la lesbofobia,la bifobia e la transfobia nella quale enti e organizzazioni si dedicheranno alla promozione, anche all’interno delle scuole, del rispetto e dell’inclusione contrastando anche pregiudizi e discriminazioni su questo tema.
Per il Vaticano ciò che esprime l’articolo potrebbe minare la libertà della Chiesa di svolgere – come si legge anche all’interno del Concordato – la sua missione pastorale, educativa e caritativa.
Il deputato Alessandro Zan ha commentato prontamente che il testo “non limita in alcun modo la libertà di espressione, così come quella religiosa. E rispetta l’autonomia di tutte le scuole”.
Ed sono arrivati subito le reazioni da parte dei parlamentari. Lega, Forza Italia e Italia Viva hanno richiesto l’apertura di un tavolo per modificare subito il testo.
Enrico Letta, segretario del PD, si è dimostrato pronto al dialogo. Da ricordare come sia il Partito Democratico, che il Movimento 5 Stelle che il partito Liberi e Uguali si siano sempre dimostrati a favore del decreto
Attualmente il disegno di legge è ancora fermo in Senato e non si conoscono i termini in cui verrà discusso e approvato. Nel caso dovesse essere messo in discussione e modificato questo significherebbe far ripartire l’intero iter di approvazione dall’inizio.