Con la pandemia da Covid è boom della meditazione
L’ansia da Covid ha prodotto anche il boom della meditazione come pratica per allentare il carico mentale e dare beneficio alla salute psico fisica. Un’espansione iniziata da tempo in Italia, ma che in questi mesi ha segnato una crescita esponenziale di neofiti. D’altronde mai come prima siamo stati messi a dura psicologicamente prova dal lockdown e dalla crisi sanitaria.
La meditazione permette di raggiungere uno stato di calma, rilassamento, pace interiore e consapevolezza, liberando la mente. A studiare il rapporto tra gli italiani e questa pratica durante la pandemia ci hanno pensato Petit BamBou, la principale app di mindfulness in Europa, e la società di ricerca YouGov. È emerso che un italiano su cinque pratica la meditazione regolarmente e che il lockdown di marzo è stato il traino per l’approccio alle tecniche meditative, visto che oltre la metà di chi pratica (56%) ha iniziato durante la quarantena. Inoltre 9 praticanti su 10 prevedono di continuare la meditazione anche dopo la crisi sanitaria e il 45% ne riconosce i benefici sul proprio benessere psico-fisico. Per il 71% degli italiani gli esercizi di meditazione dovrebbero essere integrati nella routine quotidiana degli studenti e per l’80% nei contesti di lavoro.
Meditazione come cura allo stress
Lo studio dimostra che il 18% degli intervistati pratica meditazione regolarmente. Più della metà sostiene che la pratica li aiuta a rilassarsi (65%) e a ridurre lo stress (61%). La mindfulness viene utilizzata anche per il miglioramento della propria sfera psicologica, come gestire meglio le emozioni (50%), migliorare la concentrazione (50%), imparare a lasciare andare (42%). Per il 38% queste tecniche sono un supporto per la qualità del sonno e controllare il respiro. La ricerca scopre che il 33% di coloro che meditano si affidano a un’app, con la proposta di esercizi che permettono di trasformare lo smartphone da strumento di distrazione ad alleato per trovare il corretto rilassamento.