Clamidiosi, malattia virale che colpisce gli occhi del gatto

Clamidiosi, malattia virale che colpisce gli occhi del gatto

Clamidiosi, malattia infettiva frequente nel gatto d’appartamento e randagio. Trasmessa dal contatto con le secrezioni nasali o congiuntivali

La malattia

E’ una malattia dovuta ad un batterio Clamydia felis, che può infettare anche volatili e uomo. La malattia si manifesta con una congiuntivite inizialmente monolaterale anche molto forte; poi rinite, ulcere in bocca, starnuti e tosse. In alcuni casi si osserva febbre e interessamento polmonare. La metà dei gatti colpiti ha un’età inferiore i 6 mesi. Gli anticorpi non sembrano essere protettivi, quindi sono possibili infezioni ricorrenti in gatti adulti e l’eliminazione del batterio può continuare per oltre 8 mesi. Gli anticorpi materni sembrano proteggere i gattini contro l’infezione per un periodo di circa 5-8 mesi dalla nascita. In ambienti sovraffollati, dove i gatti sono maggiormente a rischio di infezioni (pensioni, allevamenti, esposizioni feline), è consigliabile la profilassi vaccinale.

Clamidiosi, segni clinici

I primi segni della malattia sono rappresentati da congiuntivite che interessa inizialmente un occhio solo, con scolo oculare abbondante inizialmente sieroso e poi muco-purulento. In seguito può manifestarsi una chemosi bilaterale. I segni clinici sono: congiuntivite sierosa e purulenta, febbre, tosse, starnuti ed ancora anoressia e dimagrimento. I gatti che sono portatori asintomatici possono diffondere i microorganismi nell’ambiente circostante e contagiare altri soggetti.

Diagnosi e progressione se non trattata

La malattia può essere identificata mediante PCR su tamponi congiuntivali, con una sensibilità molto elevata. Altri esami diagnostici sono la citologia, le colture batteriche, i test sierologici e l’immunofluorescenza. Se non trattata può causare complicazioni come rinite, polmonite, gastrite emorragica. Possibile mortalità nei gattini.

Clamidiosi, trattamento e prognosi

Il trattamento consiste nel curare l’igiene dell’occhio con lavaggi oculari giornalieri per rimuovere lo scolo e nella somministrazione di doxiciclina per via orale per almeno 4 settimane. La prognosi è favorevole: una volta sottoposto il gatto alla terapia più opportuna si verifica la scomparsa dei segni clinici. Spesso occorre ripetere il trattamento per evitare stadi di recidività. E’ disponibile la vaccinazione. Con il vaccino annuale si scoraggia il contagio ciclico.