Animali in estinzione: le specie a rischio in Italia

Animali in estinzione: le specie a rischio in Italia

Gli animali in estinzione in tutto il mondo ammontano a più di due milioni per molte svariate ragioni: difenderli è fondamentale al fine della salvaguardia dell’ecosistema.

La biodiversità in Italia

Gli animali in estinzione in tutto il mondo ammontano a più di due milioni. Molte e diversificate sono le cause: distruzione degli habitat terrestri e marini, commercio illegale, inquinamento, bracconaggio, cambiamenti climatici sono i motivi principali per i quali centinaia di specie stanno via via scomparendo. La difesa di questi animali dovrebbe essere nell’interesse di ogni individuo, perchè tutti contribuiscono al mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema. Anche in Italia ci sono molti animali in estinzione, più di quanti si possano immaginare.Le eccezionali condizioni climatiche del nostro Paese hanno contribuito a creare un territorio particolare per lo sviluppo di una biodiversità varia ed elevata. Il nostro ambiente è infatti stato ottimale per il proliferare di moltissime specie animali, anche se da alcuni decenni ormai la comunità scientifica ha rilevato alcune specie a rischio di estinzione.

Gli animali in estinzione in italia

Secondo la comunità scientifica in Italia sono a rischio di estinzione ben 266 specie, alcune delle quali anche già estinte: ad esempio, l’avvoltoio monaco o il gobbo rugginoso, un’anatra caratterizzata dal becco turchese. Fra queste 266 specie ci sono delfini, lucertole, tartarughe marini che davvero rischiamo di non vedere più nei nostri cieli o nelle nostre acque. Il problema vale anche per la flora, che a sua volta riguarda direttamente il mondo animale: l’estinzione di alcune piante, che costituiscono il cibo di alcune specie animali, porta alla mancanza degli elementi necessari alla loro sopravvivenza.

La Lista Rossa degli animali in estinzione

Nel 1948 l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha stilato la Lista Rossa IUCN (IUCN Red List of Threatened Species) che viene tuttora aggiornata ogni anno e che rappresenta la più grande ricerca su scala mondiale sulle specie animali e vegetali di tutto il pianeta terrestre. la Lista Rossa IUCN rappresenta il più completo inventario delle specie a rischio di estinzione. Dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura fanno parte oltre 7500 esperti di tutto il mondo fra scienziati, zoologi, esperti di botanica oltre a diecimila volontari che implementano i dati raccolti dagli esperti. Secondo i loro studi esistono ben undici categorie di rischio, in base alle quali mettere in campo opportune misure di tutela.

Le specie a rischio in Italia

In Italia gli animali in estinzione sono molti più di quanto si pensi: nei confronti di alcuni di loro esistono dei programmi specifici di tutela. In particolare le specie che rischiamo di non vedere più sono una decina. Il primo animale a rischio di scomparsa a causa dell’attività umana è l’Orso bruno Marsicano, un simbolo delle nostre montagne: pare che ne siano rimasti appena una cinquantina sugli Appennini, nonostante un nuovo specifico programma di tutela e reintroduzione. In Sicilia invece sono rimaste appena una ventina di coppie di Aquile del Bonelli, ormai minacciate dall’agricoltura intensiva e dalle infrastrutture e dalla scomparsa delle loro prede preferite, i conigli selvatici delle piane siciliane. Sempre al Sud, fra Puglia, Calabria e Sicilia, sono rimaste soltanto sette coppie di Capovaccaio, un piccolo avvoltoio che trascorre l’inverno in Africa e viene in Italia per deporre le uova. Al Nord, invece, fra i ghiacciai e la neve ad alta quota delle Alpi, è in immediato rischio di estinzione la pernice bianca, minacciata dai mutamenti climatici e dalle trasformazioni dell’habitat montano. Lo stesso vale per lo stambecco, nonostante un importante lavoro di ripopolamento. E’ inoltre considerato altamente a rischio il 13% delle farfalle diurne, che ormai vivono in aree delimitate e in costante diminuzione a causa delle riforestazione naturale, dell’abbandono delle aree rurali e dell’intensificazione dell’agricoltura. Anche il pipistrello, di cui l’Italia ospita 34 specie, sta per scomparire in tutta Europa, e così le anatre marmorizzate e il Gobbo rugginoso, a causa della trasformazione degli habitat, e il pelobate fosco, il cosiddetto “rospo della vanga”, a rischio d’estinzione per la scomparsa degli ambienti umidi residuali e per la bonifica agricola che ha riguardato tutta la pianura Padana.