Zanardi supera positivamente un’altra notte, ipotesi ruota difettosa
«La notte tra domenica e lunedì è passata tranquilla, siamo fiduciosi. Il percorso non sarà breve, avremo bisogno di tempo per valutare Zanardi nelle prossime settimane». Sabino Scolletta, il responsabile dell’emergenza-urgenza dell’ospedale Le Scotte di Siena, dove il campione bolognese è ricoverato da venerdì sera, dopo il terribile incidente contro un tir durante la staffetta benefica di “Obiettivo Tricolore”, fa il punto della situazione prima di un consulto di tutto lo staff per decidere un piano di intervento medico. Zanardi, in coma farmacologico dopo il delicato intervento alla testa per ridurre il fracasso facciale e la pressione cranica, ha «buoni i parametri cardiovascolari, respiratori e metabolici», anche se permane «cautela, perché il cambiamento potrebbe essere repentino». Il risveglio per valutare i danni neurologici e alla vista (una scheggia di osso frontale è entrata in un occhio) non avverrà nelle prossime ore perché «al cervello serve tempo e riposo».
Le indagini degli inquirenti si concentrano sulla sicurezza della staffetta non competitiva, sul perché la strada non fosse chiusa (non sono state chieste le autorizzazioni per farlo), ma anche sulla dinamica dell’incidente. Appurato che l’autista del tir non fosse distratto né sotto uso di alcolici o stupefacenti, anche Zanardi era attento. Smentito l’utilizzo del telefonino (ritrovato proprio nel guscio della sua handbike), il filmato (girato con una telecamera professionale) e la testimonianza di un giornalista al seguito della carovana dicono che Zanardi «stava guidando regolarmente con due mani» e che «ha perso il controllo dopo una curva a destra e si è scontrato con il camion>. Sono le parole di Alessandro Maestrini, 51 anni, perugino, che fornisce anche una nuova chiave per le indagini. «Nei momenti in cui Alex ha perso il controllo del mezzo la ruota sinistra ha fatto un movimento anomalo e l’handbike ha proseguito dritta. Poi si è ribaltata sul lato sinistro e si è schiantata contro l’autoarticolato». Un difetto del mezzo?