Vitamina C e pelle: quali benefici
La vitamina C è un nutriente essenziale che dovrebbe essere inserito quotidianamente nella nostra alimentazione attraverso il consumo regolare di frutta e verdura. In particolare la vitamina C è presente in abbondanza nei kiwi, negli agrumi, nei peperoni e in molte altre verdure.
Tuttavia la vitamina C è un ingrediente fondamentale anche nella skincare quotidiana: essa infatti combatte i radicali liberi che causano lo stress ossidativo ossia l’invecchiamento della pelle. Quest’effetto si traduce anche nella prevenzione di infiammazioni e di sviluppo di tumori. Per questo motivo è importante assumerla attraverso gli alimenti che ne sono ricchi, affinché tutto l’organismo possa trarne vantaggio.
Gli effetti della vitamina C sulla pelle
La vitamina C combatte l’invecchiamento della pelle: intercetta il radicale libero rendendolo più stabile e limitando così i danni alle cellule. Stimola inoltre la sintesi di collagene, ossia la proteina che contribuisce a mantenere la pelle elastica e compatta.
Tuttavia i suoi effetti non finiscono qui: la vitamina C ha anche il potere di svolgere un’azione illuminante sulla pelle, migliorando anche le discromie superficiale, e pur non sostituendo la protezione solare contribuisce a ridurre i danni dei raggi ultravioletti. Infine ha la capacità di accelerare il processo di rigenerazione cellulare in caso di cicatrici o piccole ferite.
Nella skincare routine la vitamina C a uso topico rappresenta, quindi, uno dei migliori alleati per riparare, proteggere e migliorare l’aspetto della pelle.
Come ottenere il massimo beneficio
Per ottenere il massimo beneficio sulla pelle del viso è fondamentale utilizzare quotidianamente creme e sieri arricchiti ricchi di vitamina C.
Il momento migliore per applicarle è al mattino, quando lo stress dell’invecchiamento è maggiore, facendo molta attenzione ad applicarle soprattutto d’estate, per combattere la maggiore produzione di radicali liberi causata ai raggi solari. I benefici tendono a essere visibili dopo circa quattro settimane di utilizzo regolare: la costanza è infatti il vero segreto del successo della skincare.
Non solo vitamina C per una pelle sana
L’utilizzo della vitamina C da sola non basta per ottenere una pelle sana, giovane, compatta, elastica e luminosa: l’efficacia della skincare dipende anche dall’uso regolare della protezione solare, di una corretta idratazione e dall’impiego di detergenti delicati. Infatti è stato anche dimostrato che l’uso non esclusivo ma maggiore di vitamina C rispetto ad altri ingredienti possa risultare addirittura meno performante: la concentrazione di vitamina C non deve infatti superare il 20%.
Il livello ottimale per l’acido ascorbico (ossia la vitamina C) si aggira tra il 10 e il 15%. Esistono in realtà sieri che arrivano al 22-23% di concentrazione, ma in questo caso servono soprattutto a contrastare il fenomeno dell’ossidazione, garantendo comunque la funzionalità del prodotto.
Poche controindicazioni all’uso
Generalmente non ci sono controindicazione all’uso di vitamina C: tuttavia pur essendo ben tollerata e priva di particolari criticità, in alcuni soggetti l’acido ascorbico può provocare lievi irritazioni, rossori o sensazioni di secchezza.
Si tratta di reazioni indesiderate che comunque tendono a manifestarsi subito, per cui in questo caso è consigliabile sospendere l’applicazione del prodotto.
La stabilità della vitamina C
La vitamina C non è molto stabile, tende cioè a ossidarsi rapidamente. Si può osservare la degradazione nei cosmetici che la contengono semplicemente notando il viraggio di colore: da giallo (forma non ossidata) a marrone bruno (forma ossidata).
Per ovviare a questo problema, le possibili soluzioni consistono nel sostituire la vitamina C sotto forma di acido ascorbico con forme più stabili come l’ascorbile fosfato di magnesio, ridurre il pH della formulazione e sostituire l’acqua come solvente con altre sostanze capaci di aumentarne la stabilità. Un altro metodo utilizzato per sfruttare integralmente e in modo efficace le proprietà della vitamina C sta nell’inserirla in forma pura all’interno di serbatoi o capsule a pressione.
