Il virus West Nile: cos’è e come si trasmette

Il virus West Nile: cos’è e come si trasmette

Il virus West Nile, la malattia virale trasmessa dalle zanzare del genere Culex, sta moltiplicando velocemente in Italia i casi di contagio e le vittime, con numeri destinati ad aumentare. Per questo tipo di zanzare l’uomo rappresenta l’ospite terminale, per cui la trasmissione della malattia può avvenire solo attraverso la puntura di una zanzara che si è a sua volta contagiata pungendo un eccello già infetto: infatti il serbatoio naturale è rappresentato da questi ultimi animali.

L’Italia il paese più colpito dal virus West Nile

In Europa l’Italia è lo stato più colpito dal virus West Nile, seguito da Grecia e Serbia. Secondo gli ultimi dati confermati e diffusi dall’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, oltre l’80% delle 335 infezioni registrate complessivamente in otto Paesi Ue arrivano proprio dall’Italia, con nove decessi in totale. E il numero dei contagi è purtroppo destinato a salire. Fra gli ultimi casi, quelli in Sardegna, a Oristano, a Perugia, in Umbria, e in Veneto con la morte nel giro di ventiquattro ore di una donna ottantunenne con patologie pregresse, nella provincia di Rovigo. La maggior parte dei casi, all’inizio, sono stati riscontrati in Campania e Lazio, da dove è partita l’epidemia che ora si sta diffondendo anche nelle regioni del Nord.

Cos’è il virus West Nile

La malattia di West Nile o febbre di West Nile è un’infezione causata dal virus West Nile, un virus a RNA che appartiene alla famiglia dei Flaviviridae. Il virus venne isolato per la prima volta nel 1937 nel sangue di una donna in Uganda nel distretto West Nile, da cui il nome. Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America ed è presente stabilmente anche in Italia nella zona della Pianura Padana.

Come si contrae

Il virus West Nile si trasmette all’uomo attraverso la puntura di una zanzara infetta (prevalentemente del genere Culex). Gli uccelli rappresentano il principale serbatoio del virus: le zanzare si infettano pungendo un uccello già infetto; nella zanzara il virus si moltiplica e si localizza a livello delle ghiandole salivari e viene così trasmesso a un altro uccello. Le zanzare infette possono occasionalmente trasmettere l’infezione anche a essere umani, cavalli e in alcuni casi anche altri animali come cani, gatti e conigli. Il virus West Nile non si trasmette da persona infetta a persona sana.

I sintomi del West Nile

Il bollettino di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità afferma che nei casi menifestati, l’infezione si manifesta nella forma neuro-invasiva, la più grave, che può colpire il sistema nervoso centrale causando encefalite o meningite. A inizio agosto la distribuzione geografica comprendeva 6 casi in Piemonte, 7 in Lombardia, 5 in Veneto, 1 in Friuli-Venezia Giulia, 4 in Emilia-Romagna, 47 nel Lazio, 50 in Campania, 1 in Basilicata, 3 in Calabria e 2 in Sardegna. Oltre questi casi, si sono riscontrati molti stati febbrili e altri casi asintomatici come in alcuni donatori di sangue. In sostanza, il virus West Nile, trasmesso attraverso la puntura di zanzare infette, può provocare sintomi lievi come febbre, mal di testa e nausea, ma in alcuni casi evolvere in forme gravi, soprattutto in soggetti anziani o con sistema immunitario compromesso. Può portare a debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, fino a paralisi e coma. Può quindi portare a una complicanza neurologica potenzialmente letale.

Non esiste prevenzione

Al momento non esiste un vaccino contro il virus West Nile per l’uomo: la prevenzione è possibile solo e soprattutto attraverso la protezione dalle punture e sul controllo delle zanzare. L’Istituto Superiore di Sanità aveva affermato che il picco dei contagi si sarebbe dovuto manifestare nel mese di agosto, seppure le previsioni non siano facili anche in conseguenza dei fattori climatici e ambientali, che possono incidere sulla proliferazione delle zanzare infette.