Valentino Rossi allunga la sua vita sportiva: «Nel 2021 in pista, per il 2022 deciderò la prossima estate»

Valentino Rossi allunga la sua vita sportiva: «Nel 2021 in pista, per il 2022 deciderò la prossima estate»

Manca ormai solo la firma, non ancora arrivata per i dettagli sulla definizione della squadra che lo seguirà dal team ufficiale Yamaha a quello Petronas, ma Valentino Rossi ormai ha rotto gli indugi e confermato che correrà anche il prossimo anno e forse anche nel 2022, quando avrà 43 anni. «Con la Petronas siamo ai dettagli – conferma il Dottore alla vigilia della partenza da Jerez della sua 25ª stagione nel Motomondiale -. Non sulla durata, per quello tutto molto chiaro. L’anno prossimo, indicativamente nella pausa estiva, decideremo con Petronas e Yamaha se fare insieme anche il 2022. Dipenderà moltissimo dai risultati che otterremo nel 2021. Decideremo insieme, con calma, dopo una decina di gare».

I “dettagli” da mettere a posto riguardano appunto la composizione della sua squadra di tecnici e meccanici. Valentino non potrà portarsi dietro nel team satellite Yamaha (ma con trattamento da pilota ufficiale) tutti i suoi uomini. «L’annuncio ufficiale? Non so quando quando succederà, più che altro perché non abbiamo tanta fretta – conferma Rossi -. Mi piacerebbe prima mettere a posto un po’ tutto, però le cose grosse le abbiamo già decise. Bisogna capire cosa farà Quarataro (il francese cha farà la strada inversa, sostituendolo nel team ufficiale, ndr), chi porterà della sua squadra. A me piacerebbe portare tutti i miei, sembra non sia possibile però va bene lo stesso, non vogliono fare troppi cambi tra un team e l’altro. Io comunque sono pronto, per me era importante decidere di continuare».

Insomma, tutto è già proiettato sul futuro nonostante non sia neppure iniziato questo campionato strano, condizionato dal Covid. «Per ora in calendario ci sono solo 13 gare, ma l’importante è essere tornati in moto – commenta Valentino -. All’inizio non eravamo certi neppure di disputare delle gare. Certo, ormai siamo abituati a farne 19-20, ma negli anni Settanta erano una decina. E’ un campionato più breve del solito, ma sufficiente per essere un vero campionato».