Un altro lutto nel calcio: Paolo Rossi muore a 64 anni
E’ morto a 64 anni Paolo Rossi, l’ex calciatore campione del mondo con l’Italia nel 1982. Ne ha dato notizia nella notte la moglie Federica Cappelletti. «Per sempre» ha scritto la Cappelletti pubblicando su Instagram una foto col marito. Negli stessi minuti dava conto della scomparsa di Pablito anche il vicedirettore di RaiSport, Enrico Varriale: «Una notizia tristissima, ci ha lasciato un indimenticabile che ci ha fatto innamorare tutti in quell’estate dell’82 e che è stato prezioso e competente compagno di lavoro negli ultimi anni».
Dopo l’addio a Maradona, ci lascia Paolo Rossi
A pochi giorni dalla scomparsa di Diego Armando Maradona, ci lascia anche l’eroe del Mundial spagnolo, per tutti “El Hombre del Partido” di quel 5 luglio 1982, il giorno che gli cambiò la vita, con i tre gol al Brasile. Nonostante una carriera breve alle spalle (appena 10 anni in Serie A di cui 2 cancellati dalla vicenda delle scommesse), la corsa di Paolo Rossi alla leggenda è costellata da tante serpentine: dall’esplosione nel Vicenza, all’amarezza nei lunghi giorni della squalifica, dai momenti indimenticabili del Mundial spagnolo al desiderio di tornare a essere uno qualunque.
La favola inizia dopo aver portato il Lanerossi Vicenza a un passo dallo scudetto e aver vinto la classifica cannonieri. Gibì Fabbri da ala lo sposta a centro area. C’è la convocazione ai Mondiali di Argentina ’78. Viene riscattato dalla Juventus alle buste per 2,6 miliardi di lire, ma i biancorossi retrocedono e passa al Perugia, dove resta invischiato nello scandalo del calcioscommesse. Sfumano gli Europei ’80 e in molti tornano a parlare di carriera finita.
Scontata la squalifica, Rossi passa alla Juve, ma senza successo. Il ct Enzo Bearzot crede però ancora in lui e decide di portarlo in Spagna, insistendo anche dopo le prime opache prestazioni contro Polonia, Perù e Camerun. In pochi giorni arriva una pioggia di gol: la tripletta al Brasile di Zico e Socrates, la doppietta in semifinale alla Polonia, il primo dei tre gol alla Germania nella finale. Vince anche il Pallone d’Oro, secondo italiano dopo Gianni Rivera. Una chance nel Milan del nuovo corso berlusconiano e l’ultima stagione da giocatore al Vicenza. Poi la “carriera” di papà e commentatore tv. E la malattia, incurabile.
«Sei mesi fa ho perso un fratello, oggi ne piango un altro. Non voglio dire altro, per me questo non è il momento di parlare» piange Antonio Cabrini, compagno di squadra di Paolo Rossi per tanti anni alla Juventus e in Nazionale. «Mi dispiace tantissimo, è stato fulmine a ciel sereno – afferma Dino Zoff, altro eroe della Nazionale campione del mondo del 1982 -. Era un po’ che non ci sentivamo, ci avevano detto qualcosa ma non pensavo fosse così grave. I rapporti con lui erano stupendi, era simpaticissimo. Intelligente, aveva tutto per stare bene. Qualcosa difficile da capire».