Trump riconosce il cambiamento ma non cita mai Biden
Donald Trump cerca di evitare il peggio e di fatto per la prima volta riconosce la sconfitta, anche senza mai citare Joe Biden, il nuovo presidente eletto americano, come certificato dal Congresso riunito in assemblea plenaria il giorno dopo la pagina nera dell’assalto al Congresso dei sostenitori del tycoon. Dopo un primo appello alla «riconciliazione», Trump in un video su Twitter afferma: «Il mio obiettivo ora è di assicurare una transizione dei poteri tranquilla e ordinata. E’ l’ora di raffreddare gli animi e di ripristinare la calma. Bisogna tornare alla normalità dell’America». Il tutto però aggiungendo. «Voi non rappresentate il nostro Paese e chi ha infranto la legge pagherà ».
Trump fuori prima ancora del giuramento
La verità è che Trump potrebbe diventare ex presidente prima del giuramento di Biden, in programma il 20 gennaio. Molti stanno invocando il ricorso al 25° Emendamento per destituire immediatamente Trump o avviare una nuova procedura di impeachment. Ma mentre il presidente uscente sta perdendo pezzi della sua amministrazione, con dimissioni una dietro l’altra, Biden vorrebbe evitare un altro conflitto e considererebbe l’eventuale rimozione del rivale un atto che non aiuterebbe a unificare il Paese.
Sono iniziate le indagini sull’assalto al Congresso, che hanno già portato alle dimissioni del capo della polizia. Intanto il procuratore generale della capitale federale Washington, Michael Sherwin, ha affermato di non escludere capi di accusa nei confronti di Donald Trump per aver incitato l’assalto alla sede del Congresso americano. Sherwin ha aggiunto che il Dipartimento di Giustizia prenderà in considerazione l’ipotesi di reati penali contro chiunque abbia giocato un ruolo nella vicenda.
Bilancio delle vittime, anche un poliziotto
E’ salito intanto a 5 il bilancio delle vittime negli scontri di ieri. Non ce l’ha fatta infatti un poliziotto ferito negli scontri, che hanno provocato anche 13 feriti e 52 arrestati. I sindaco di Washington ha esteso l’emergenza pubblica per altri 15 giorni, fino al 21 gennaio, il giorno dopo l’insediamento di Joe Biden, appuntamento per il quale si temono nuovi forti tensioni.
La condanna per l’assalto al Congresso statunitense è arrivata unanime da tutto il mondo. L’ex presidente Obama ha parlato di «grande disonore e vergogna» per gli Stati Uniti ma non «una completa sorpresa». La violenza, ha detto, è stata «incitata da un presidente che ha continuato a mentire sul risultato delle elezioni». Anche il premier italiani Giuseppe Conte afferma: «La violenza è incompatibile con l’esercizio dei diritti politici e delle libertà democratiche».