Torino città magica

Torino città magica

Quante volte avete sentito dire…Torino città magica. Molte, soprattutto se Torino è la vostra città e siete cresciuti sentendo raccontare dei suoi molti misteri e altrettante leggende. Alla sua fondazione del 28 a.C. per volere di Augusto, era divisa in due zone. Quella est, dove sorge il sole e che era il lato benigno del territorio e quella ovest, dove il sole tramonta e prendono forma le tenebre. Sono ancora oggi molti i simboli esoterici su piazze, portoni e palazzi della città prima capitale d’Italia. Leggende che affondano le loro radici nel tempo narrano di misteriose gallerie sotterranee, di reliquie dal grande valore non solo simbolico come la Sacra Sindone, custodita all’interno della Cattedrale e il Sacro Gral. Torino sarebbe inoltre il perno centrale di due triangoli, uno di magia nera e l’altro di magia bianca. Il primo legato alla sfortuna, il secondo a siti che potremmo definire “propizi”.

I luoghi dove impera la magia nera nella Torino città magica

Nella Torino città magica una delle leggende dice che il vertice del triangolo di magia nera di cui farebbe parte, con Londra e San Francisco, corrisponderebbe a piazza Statuto. Si narra che gli antichi romani avessero ricavato in questa zona del sito urbano la necropoli e il patibolo dove i criminali pagavano per le rispettive malefatte. Il negativo di piazza Statuto avrebbe espressione anche nello snodo delle fognature posto nel mezzo della piazza, chiamate nell’antichità “bocche dell’inferno”. Campeggia in piazza il monumento della Fontana del Traforo del Frejus. La versione “buona” indica nello stesso monumento un omaggio ai minatori caduti durante la costruzione del Traforo. Quella “maligna” invece identifica nel Genio Alato dell’opera Lucifero in persona a capo delle forze dell’oscurità. Nella piazza trova sede anche l’obelisco geodetico dove passa il 45° parallelo, fulcro delle potenze del male della città. Altri punti “neri” sarebbero via Lascaris, in passato sede di una Loggia Massonica. E ancora Palazzo Trucchi di Levaldigi dove spiccherebbe il Portone del Diavolo, luogo ammantato di leggende legate al male. Chiudiamo la sequenza con via Corte d’Appello dove venivano uccisi i condannati a morte fino al 1863.

I siti della magia bianca

Dalle tenebre alla luce per esaltare il monumento simbolo di Torino, la Mole Antonelliana. Gli esoterici la considerano con la sua punta dirompente una grandissima antenna che irradia l’energia positiva tratta dal sottosuolo. Energia di tipo maschile poiché quella femminile sarebbe invece collegata alla Gran madre. Un’altra leggenda che riporta alla Mole la vorrebbe speciale custode del Sacro Graal. La Gran Madre, una delle chiese più belle di Torino, viene considerata come punto di forza della magia bianca. Anche qui potrebbe essere sepolto il Sacro Graal. Piazza Castello sarebbe un altro dei luoghi legati alla magia bianca torinese e, nello specifico, il punto in cui sorge la Fontana dei Tritoni del Palazzo Reale, struttura che segnerebbe il confine tra la città bianca e quella nera. Nella Fontana Angelica di piazza Solferino campeggiano due figure femminili che rappresentano allegoricamente la Primavera e l’Estate e due figure maschili, l’Autunno e l’Inverno. L’Inverno volge lo sguardo verso Est, dove sorge il Sole, simbolo di energia positiva. L’acqua che viene versata dagli otri (con segni zodiacali dell’Acquario e dell’Ariete) simboleggia la conoscenza data agli uomini in una lettura di chiaro stampo positivo.