Todt ottimista: «Il Mondiale di Formula 1 può partire a luglio»
«Stiamo vivendo una situazione tragica con gente che lotta per curare gli altri e gente che lotta per sopravvivere. E noi siamo qui nel nostro piccolo mondo, cercando di risolvere problemi che non si sono mai presentati prima». Jean Todt, presidente della federauto mondiale e uomo dell’epoca d’oro della Ferrari con Michael Schumacher, interviene sul difficile momento che sta vivendo anche la Formula 1, ancora ai box di una stagione mai partita per il Coronavirus, con McLaren, Racing Point, Williams e persino Liberty, organizzatrice del campionato, che hanno tagliato gli stipendi e messo a riposo forzato i propri dipendenti.
«E’ ovvio che accanto alle vittime del virus ci saranno quelle provocate dall’economia – spiega il dirigente francese -, ma questa situazione costituisce pure una opportunità per ridimensionare i costi dei vari campionati. Dobbiamo trovare delle medicine per permettere a tutti di restare in gioco, il “budget cap” (un tetto alle spese, ndr) era già stato deciso ma ci sono tante voci escluse di cui dobbiamo discutere e dobbiamo rivedere le cifre al ribasso. Ovvio che questo crea problemi a chi è abituato a spendere tanto e che ora si vedrebbe costretto a una drastica riduzione. Ma qui ne va della sopravvivenza dei campionati. La Formula 1 rischia di perdere dei concorrenti».
Il messaggio di Todt comunque è come detto ottimista. «Così come è scoppiata, la pandemia finirà . A Wuhan la vita è ripartita, succederà anche da noi. Credo da giugno in poi e allora a luglio forse si potrà correre».