Superbonus 110%, problemi su costi ed efficacia
Doveva essere una delle vie per unire ripresa economica e sostenibilità ambientale. Il superbonus 110%, però, non ha avuto il successo sperato. Fu introdotto subito dopo i due mesi di lockdown, tra i vari incentivi che il governo stanziò per aiutare l’economia ad andare avanti nonostante la crisi, come il bonus monopattini o quello per le vacanze. Il 110% si distingueva dagli altri per la sua complessità: non un semplice ‘sconto’, ma un investimento che sarebbe tornato nel giro di anni. L’idea era buona, ma nella pratica non tutto è andato così bene. Nel frattempo è stato prolungato fino alla fine del 2021.
Superbonus 110%, le problematiche
I problemi che ne sviano il perfetto funzionamento sono numerosi. Il ministro dell’Economia Daniele Franco ha dichiarato che l’effetto a lungo termine sui conti pubblici potrebbe essere stratosferico. Oltre a ciò, è diventato veramente complicato trovare una figura tecnica (come geometri o architetti) che si vogliano sobbarcare l’enorme burocrazia che sta dietro ad ogni progetto del Superbonus. La crisi dei materiali nell’edilizia, poi, rallenta i pochi lavori che sono riusciti a cominciare. Inoltre, un rapporto dell’Enea ha rivelato che l’efficacia ambientale è inferiore del 28% su ogni euro investito rispetto al vecchio ecobonus. Ciò significa che il costo per ogni intervento è almeno raddoppiato.
La reazione dei 5 stelle
I cinque stelle, autori del progetto nel governo Conte bis, non hanno preso bene gli attacchi e le critiche mosse. I deputati Fraccaro, Sut e Terzoni hanno annunciato di voler verificare l’esistenza e la fondatezza dello studio. Al contrario, hanno parlato di grandi benefici per lo stato. La nascita di più imprese, nuovi posti di lavoro, la rivalutazione del patrimonio edilizio, i risparmi per le famiglie e i benefici per l’ambiente sono gli argomenti a favore toccati dai pentastellati. “Se ci sono delle piccole criticità, il governo deve riuscire a risolverle” hanno concluso.