Stop al Ddl Zan, proteste nelle piazze
Sono passati diversi mesi da quando il ddl Zan è venuto alla ribalta, scatenando il dibattito. Poi per diverso tempo sembrava scomparso dai radar della politica italiana. Ora se ne torna a parlare. Infatti, due giorni fa il Senato della Repubblica ha definitivamente dato uno stop al ddl Zan, per soli 23 voti. Le immagini di festeggiamento dei contrari all’interno dell’aula ha scatenato le polemiche sui social. Poi, come facilmente prevedibile, la protesta si è spostata nelle piazze italiane.
Stop al Ddl Zan, le città in proteste
In tutta Italia cordoni di manifestanti si sono organizzati per esprimere il proprio dissenso per il risultato della votazione dei senatori. Roma, Milano, Brescia, Mantova, Firenze e Palermo sono le città principali in cui si sono svolti i sit-in di protesta. Le associazioni che dal principio avevano sostenuto la causa hanno espresso la loro amarezza per l’addio ad una legge tanto attesa. Tra di loro troviamo Sentinelli Milano, Arcigay e Coordinamento Arcobaleno. “Noi non ci arrendiamo” è stato il motto sollevato dalle piazze.
La protesta e le accuse a Renzi
“Il sentimento di indignazione è comune. Eravamo vicini a portarci a casa una legge che ci avrebbe dato maggiori tutele e ce la siamo vista sfilare via. Hanno dato ancora più legittimazione a chi ci odia, a chi vive l’omosessualità come una malattia, a chi tratta i disabili in modo indegno” ha dichiarato dal palco Luca Paladini, portavoce delle associazioni. Tra i più criticati anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva che non ha presenziato alla votazione per essere in Arabia Saudita. Il direttore de Ilfattoquotidiano.it Peter Gomez ha dichiarato: “E’ andato da un dichiarato omofobo, Bin Salman fa uccidere i giornalisti e non fa guidare le donne“. Il Pd ha accusato alcuni membri del Senato, 16 in tutto, di aver cambiato idea rispetto alle precedenti.