Gli smartphone fuori dalla scuola

Gli smartphone fuori dalla scuola

Smartphone sì o no, a scuola? L’ultima Circolare del Ministro Valditara ha suscitato un ampio dibattito sull’uso dei cellulari in classe fra dipendenza ed educazione.

La Circolare Ministeriale sugli smartphone in classe

Il Decreto Ministeriale n. 183 del 2024 ha introdotto regole più stringenti per quanto concerne l’uso dei telefoni cellulari a scuola. La prima Circolare del Ministero dell’Istruzione risale al 2007, e aveva l’obiettivo di regolamentarne l’uso attraverso disposizioni che sono state più volte aggiornate nel tempo fino appunto al Decreto Ministeriale n.183. Quali sono le novità dell’ultima Circolare? Fondamentalmente stop ai cellulari dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di primo grado anche a scopo didattico. Tuttavia le Linee Guida per l’Educazione Civica includono anche l’obiettivo di sviluppare nei ragazzi competenze digitali etiche attraverso un utilizzo consapevole della tecnologia: la scuola deve cioè riuscire a equilibrare le opportunità offerte dalla tecnologia con i rischi legati a privacy, cyberbullismo e dipendenza digitale. Resta dunque fermo il ricorso alla didattica digitale e l’impegno a rendere edotti gli studenti sul corretto ed equilibrato utilizzo delle tecnologie, come previsto dal DigComp 2.2.

Divieto degli smartphone nel primo ciclo

Le ultime disposizioni ministeriali vietano l’utilizzo degli smartphone nelle scuole del primo ciclo, ossia infanzia, primaria e secondaria di primo grado. In base ad alcuni studi tra i quali il Rapporto OCSE PISA 2022, i cellulari riducono la concentrazione e aumentano il rischio di isolamento sociale, correlato al fenomeno dell’hikikomori, ossia la sindrome che comporta il ritiro volontario dei giovani al chiuso delle proprie case rinunciando al mondo esterno. L’unica eccezione per l’utilizzo in classe riguarda gli alunni inseriti in Piani Educativi Individualizzati o in Piani Didattici Personalizzati.

Regole chiare per gli smartphone nel secondo ciclo

Nelle scuole del secondo ciclo, ossia nelle scuole superiori, è consentito l’uso degli smartphone a scopo didattico e sotto la supervisione degli insegnanti: quando non utilizzati per attività formative, i cellulari vengono infatti custoditi in appositi contenitori, con eventuali concessioni solo in caso di motivi di salute o necessità didattiche. A tale scopo, il Decalogo BYOD (Bring Your Own Device) del Piano Nazionale Scuola Digitale è il riferimento per un utilizzo responsabile da parte dei ragazzi: gli studenti, seguendo i principi del quadro europeo DigComp2.2, devono imparare a gestire la tecnologia in maniera responsabile e soprattutto critica. L’obiettivo del Decalogo BYOD è promuovere in questo modo una cittadinanza digitale.

I cellulari riducono la concentrazione

Il rapporto UNESCO 2023 e altre ricerche internazionali affermano che l’utilizzo degli smartphone in classe riduce l’attenzione determinando anche un peggioramento del rendimento scolastico. Gli studi evidenziano come i cellulari siano fonte di distrazione per i ragazzi che lo usano a scuola in particolare durante le lezioni di matematica, mettendo a rischio il rendimento della materia. Inoltre è stato rilevato che l’uso continuo di questi dispositivi fin dall’infanzia e nella preadolescenza incide negativamente sullo sviluppo cognitivo, sulla perdita di attenzione e memoria, sulla capacità dialettica e sullo spirito critico. Tuttavia c’è anche chi sostiene che è compito della scuola insegnare a usare il cellulare: vietarlo potrebbe aumentarne la dipendenza, in quanto i ragazzi lo userebbero comunque di nascosto. Meglio quindi promuovere una didattica che trasformi i dispositivi in strumenti di apprendimento. Due teorie di pensiero opposte che pongono la scuola di fronte al dilemma fra controllo e responsabilizzazione. In Italia il divieto di utilizzo degli smartphone in classe esiste dal 2007, e anche in Europa le misure adottate sono pressochè le stesse: in Francia c’è il divieto con autonomia alle scuole, in Inghilterra le regole prevedono cellulari spenti negli zaini per gli under 16, nei Paesi Bassi sono vietati, in Svezia e Norvegia si è fatta marcia indietro dopo un’iniziale apertura alla digitalizzaizone a causa della diminuzione di concentrazione.

Fonti

USO DEGLI SMARTPHONE A SCUOLA

COSA DICE LA CIRCOLARE