Sindrome dell’abbandono: cos’è, come si può trattare e in cosa consiste
Sindrome dell’abbandono cos’è
La sindrome dell’abbandono, è un tema ricorrente in numerose community online che sono presenti sul web ormai da parecchi anni. Il loro focus principali, come è giusto che sia, è ovviamente quello di trattare questo malessere costante nella maniera corretta.
Nei forum così come in qualsiasi ambiente sociale, la curiosità e il relativo interesse verso un argomento in particolare non devono essere fattori confusi con quella che è la conoscenza approfondita di un argomento.
Basarsi su quelle che sono le proprie esperienze, per esempio, potrebbe non bastare comunque per far sì che si riesca ad individuare la soluzione corretta ad un interrogativo di stampo comune. In campo psicologico, specie se si tratta di tematiche complicate come quelle relative alla salute, il discorso in questione risulta essere ancora più difficile da trattare.
Nel seguente articolo, con fatti e logica, cercheremo dunque di abbattere le seguenti barriere, con nozioni e non con mere opinioni personali. La sindrome dell’abbandono, così come tante altre tematiche affini, va trattata come merita un discorso serio che si rispetti.
Nel prossimo paragrafo, capiremo dunque a cosa corrisponde la definizione esatta di questa particolare patologia psichica.
Sindrome dell’abbandono definizione
La sindrome dell’abbandono, per pura e semplice definizione, è l’espressione di una condizione personale in cui regnano la paura e la dura verità (per quanto solo apparente) di dover – prima o poi – perdere qualcuno.
Non saper fare a meno di una persona in maniera patologica, è solamente una delle tante e innumerevoli sfaccettature che riguardano appunto questo tipo di condizione asfissiante. Purtroppo, stando a quanto annunciano vari siti competenti in materia, la malattia in questione non viene identificata né tantomeno riconosciuta in quanto tale.
Almeno per il momento, rimane solo e soltanto una sorta di diagnosi fine a sé stessa, senza che ci sia il bisogno di un vero e proprio trattamento ad hoc. E’ un disturbo strettamente correlato ai tratti corrispondenti alla personalità di ogni individuo, ed è forse anche per questo motivo che risulta essere difficile un potenziale trattamento.
Questo disturbo grave ma clamorosamente poco diffuso, si sviluppa nel corso di numerose lunghe relazioni amorose, dove subentra per forza di cose il talvolta eccessivo affetto verso l’altra persona. Laddove la situazione appare piuttosto reiterata a sfuggire di mano ai due partner, capita che questa relazione si possa trasformare in una dipendenza vera e propria.
Paura della solitudine, perché avviene?
La paura della solitudine, benché spesso non venga affatto menzionato in quanto status di ogni individuo, è anch’essa una delle tante cause legate alla sindrome di cui si sta parlando in questo articolo.
I primi spunti di questa sindrome particolare, come elencato in numerosi siti autentici di questo settore, avviene in primis durante i primi periodi di età infantile, dove la lontananza anche solo momentanea dai nostri genitori ci fa stare male.
Questo, seppur non sia un motivo scientificamente correlato, è un comportamento molto comune. Soprattutto nei confronti di chi soffre di questa patologia, anche in età adulta oltretutto. Anche una perdita improvvisa, in via ipotetica, potrebbe causare la manifestazione di certe problematiche comuni tra molti.
Ogni separazione, dunque, può purtroppo far sorgere questo tipo di problemi, con una conseguenza equivalente al poco spazio di reazione di cui si dispone genericamente. Le caratteristiche più particolari manifestate da chi soffre della cosiddetta sindrome dell’abbandono, possono essere di varia natura.
Si parla di vittimismo e manipolazione passiva, due caratteristiche che spesso e volentieri possono malauguratamente ritrovarsi ad andare di pari passo. Nel prossimo (nonché ultimo) paragrafo, vedremo invece quali possono essere le varie diagnosi a disposizione.
Sindrome dell’abbandono diagnosi
La diagnosi di chi soffre della sindrome dell’abbandono, è da ricercarsi appunto in alcune tendenze di per sé piuttosto particolari. Una di queste, a detta di numerosi portali presenti in giro per il web, è quella relativa alla paura di prendere delle decisioni nette.
Essere sicuri di sé, di conseguenza, risulta un compito piuttosto difficile da portare a compimento. Inoltre, anche l’impellente bisogno di un confronto diventa un qualcosa ai limiti del patologico. Chiedere continuamente conferma, oltre a denotare una grande e forte insicurezza di sé stessi, è anche un comportamento di per sé piuttosto diffuso.
Ultimo, ma non per importanza, un tratto ben noto anche a chi almeno all’apparenza non sembra soffrire di determinate problematiche. Si parla infatti della difficoltà di lasciare il proprio partner. Alle volte, a seconda dei casi particolari, un’azione così semplice può essere in realtà molto difficile.
Ad essere altrettanto difficile, è il realizzare che la persona alla quale eravamo affezionati non fa più parte della nostra vita. Il che potrebbe essere un problema di duplice origine, nonché di grossa portata. Per uscire da determinate situazioni, come è logico che sia, è necessario affidarsi al consulto di un professionista ad hoc, qualificato dunque per certe situazioni.