Il cuore e la sua simbologia

Il cuore e la sua simbologia

La simbologia del cuore risale addirittura agli antichi Egizi, per il quale l’organo era la sede dell’anima. Vediamo il suo significato attraverso i secoli.

La simbologia del cuore ha origini antichissime: secondo gli studiosi, il geroglifico egizio che lo rappresenta è costituito da un piccolo vaso. Per gli Egizi il cuore era sede dell’anima: si dice che alla morte il dio Anubi pesava il cuore e in base al peso veniva decisa la sorte dell’anima del defunto. Gli Egizi credevano dunque che il cuore fosse la sede del pensiero e della forza vitale.

Durante la mummificazione, il cuore era l’unico organo che aveva il privilegio di rimanere all’interno del corpo insieme ad alcuni amuleti la cui forma ricordava appunto il corrispettivo geroglifico, cioè un vaso con collo e anse. In realtà si trattava di una riproduzione fedele del cuore di un bovino in sezione, in cui “collo” e “anse” corrispondono all’innesto di vasi arteriosi e venosi.

Il Graal come simbolo del cuore

Questa simbologia verrà ripresa anche in relazione alla leggenda del Graal nel Perceval di Chrétien de Troyes. Il Graal non ha una forma definita, viene descritto solo come preziosissimo e fatto di oro e pietre preziose. Per il fatto che il Graal serve l’ostia, viene da pensare alla sua forma come a quella di un calice.

Nel Giuseppe d’Arimatea, Robert de Boron identifica l’origine del Graal nel calice dell’Ultima Cena che poi servirà a Giuseppe per raccogliere il sangue sgorgato dalle ferite del Cristo in croce. Questa versione del calice richiama il geroglifico egizio del cuore, per cui viene facile identificare il Graal con il cuore.

Il cuore associato al centro dell’essere

Anche nella tradizione cattolica, come si evince da un passo di un libricino dedicato al Sacro Cuore di Gesù, il cuore è associato al centro dell’essere. Dio parla al cuore dell’uomo, cioè il centro dell’essere: “È il nostro centro nascosto, irraggiungibile dalla nostra ragione e dagli altri; solo lo Spirito di Dio può scrutarlo o conoscerlo. È il luogo della decisione, che sta nel più profondo delle nostre facoltà psichiche. È il luogo della verità, là dove scegliamo la vita o la morte. È il luogo dell’incontro, poiché, ad immagine di Dio, viviamo in relazione: è il luogo dell’Alleanza“.

La simbologia del cuore nella tradizione islamica

Anche nella tradizione islamica si ritrova un’associazione fra coppa e cuore: il cuore del saggio viene rappresentato come una coppa contenente potenza e sapienza. anche qui il cuore ha una forte valenza spirituale e rappresenta, come nella tradizione cattolica, il centro dell’essere.

Inoltre il simbolo del cuore è spesso equivalente a quello del sole: se il cuore è il centro dell’essere, il sole sole è centro del cielo, entrambi simboli positivi della vita.

La simbologia del cuore nel Medioevo

Sarà solo a partire dal XII secolo che il simbolo stilizzato del cuore comparirà per la prima volta come elemento rappresentante del cuore umano e delle sue emozioni.

Dal 1200, i cuori diventano popolari soprattutto nell’arte religiosa: rossi e circondati da fiamme per rappresentare la fede e la carità; coronati di spine per simboleggiare la sofferenza di Cristo; trafitti da spade per esprimere il dolore di Maria per la perdita del proprio figlio, ma anche utilizzato per mostrare devozione a Gesù, attraverso un amore sacro che oggi ricorda il cuore trafitto dalle frecce di Cupido.

L’attuale rappresentazione risale ai Greci

Pur essendo un simbolo dalle innumerevoli sfumature e significati che si sono evoluti nel tempo, oggi siamo abituati ad associare al cuore alla classica forma stilizzata dell’emoji, perchè così siamo abituati a disegnarlo fin da bambini. E ad esso attribuiamo sentimenti d’affetto e d’amore molto profondi. Questa rappresentazione stilizzata del cuore trova corrispondenza negli antichi greci: questa forma rappresentava le foglie di vite, simbolo sacro del dio Dioniso, ma non aveva nessuna correlazione con il cuore umano.