Serie A: la Juve torna a volare e Sarri respinge le critiche
«Non dobbiamo farci scalfire dalle critiche». Maurizio Sarri si toglie qualche sassolino dopo il ritorno positivo in campionato della sua Juventus, reduce dalla delusione della Coppa Italia, persa ai rigori in finale contro il Napoli. I campioni d’Italia si sono imposti 2-0 con gol di Ronaldo (rigore) e Dybala, ma soprattutto convincendo, nell’apertura della 27ª giornata, la prima vera e piena dopo lo stop per il Coronavirus. Un risultato che fa allungare la Juve in classifica a +4 sulla Lazio, che gioverà mercoledì sera a Bergamo una delicata partita contro la lanciatissima Atalanta.
«I giornalisti esprimono delle opinioni, noi abbiamo sentito parlare di una Juventus in disfacimento, poi vediamo che la squadra è prima in classifica e ha fatto due pareggi in Coppa Italia. Abbiamo subito troppe critiche, ma questa può essere una molla per tornare velocemente in una condizione mentale che ci permetta di sopperire alla condizione fisica non ottimale» il commento dell’allenatore bianconero, che poi ha lodato in particolare la prestazione del difensore olandese De Ligt: «Al di là della posizione, a cui credo fino ad un certo punto e non può stravolgere un giocatore, è cresciuto nel nostro tipo di calcio. Lui veniva da un calcio diverso, ma ha faticato meno di altri giocatori che venivano dall’estero: è un predestinato, un giocatore forte che diventerà di riferimento a livello europeo».
Poi Sarri è entrato nei dettagli della partita e sulla situazione della sua squadra: «Siamo migliorati nella tenuta fisica rispetto alle partite di Coppa Italia – ha affermato il tecnico toscano -. Abbiamo pagato soltanto nei venti minuti finali, mentre nelle prime due gare dopo 30-35 minuti eravamo in calo fisicamente, era una questione di brillantezza nelle accelerazioni, nelle situazioni che decidono la partita». Quelle dove guarda caso sono determinanti i campioni come Ronaldo e Dybala. «Avere grandi giocatori in squadra aiuta a risolvere le partite – ha sottolineato Sarri -, ma noi dobbiamo metterci nelle condizioni di fare bene anche quando i campioni hanno un calo di condizione o delle giornate meno brillanti».