Sci: la Fisi fa il conto dei danni dello stop ma rilancia
Tutto sospeso, a parte le ultime tappe della coppa del mondo in corso all’estero. Anche gli sport invernali come lo sci fanno i conti con il Coronavirus e per mitigare la mazzata derivata dallo stop a tutta l’attività, ma soprattutto degli impianti nelle stazioni sciistiche e della finali della Coppa del Mondo di Cortina, sperano che Federica Brignone. Dorothea Wierer e Michela Mioli, le uniche azzurre in gara, possano tornare a casa con i rispettivi trofei di sci, biathlon e snowboard. Nel frattempo da Milano il presidente Flavio Roda fa il punto della situazione. «Sospendere tutto è stato difficile, ma anche il nostro mondo ha capito che la cosa principale è tutelare la salute – afferma il n.1 della Fisi -. ll segnale deve essere fermarsi un attimo e aiutare il sistema sanitario a uscire da questo momento difficile». Che colpisce gravemente la montagna. E per questo Roda guarda avanti. «Cerchiamo di dare supporto a quello che sarà il futuro dell’attività, al nostro mondo, ai nostri club, al nostro territorio. La montagna avrà bisogno di un grande sostegno e un grande rilancio».
Il punto di partenza, in una stagione straordinaria per risultati sportivi e presenze sugli impianti, segna perno un “meno”. Il danno economico è enorme. «La cancellazione delle finali di Coppa del Mondo a Cortina ci penalizzerà a livello di immagine – sostiene il presidente della federsci -. Dal punto di vista economico credo siamo oltre i 10 milioni di euro, ma ci saranno stime più precise più avanti». Soldi in meno nelle casse anche della Fisi, che pure non indietreggia. «Non penalizzeremo l’attività giovanile, ma faremo anzi investimenti maggiori per superare questo momento – assicura Roda -. Avevamo delle risorse dalla stagione passata che abbiamo trasferito per l’anno in corso e una cifra importante, il 50%, è stata destinata ai giovani e questo ci mette in sicurezza».