Schemi basket offensivi, cosa sono ed i più famosi

Schemi basket offensivi, cosa sono ed i più famosi

Schemi basket offensivi, cosa sono ed i più famosi
Fonte: Pixabay

Schemi basket offensivi esempi

Gli schemi basket offensivi, sono dei metodi efficaci ed ottimali per poter sopraffare l’avversario nel momento in cui si espone. Così come nel calcio, infatti, anche nel basket serve che sia il coach a dare la sua impronta di gioco alla squadra.

Esistono di fatti coach offensivi e allenatori molto più portati in quella che è la fase di contenimento del punteggio momentaneo. Tendenzialmente, quasi qualsiasi squadra si distingue rispetto alle altre per il modo in cui gioca le sue partite.

Solitamente, la fase di attacco della squadra intera è quella che riesce ad incidere maggiormente. Alcune situazioni di gioco, richiedono infatti che ci sia una certa propensione ad attaccare la retroguardia avversaria. Questo, poiché le partite ovviamente le si vincono segnando i punti necessari per battere il proprio avversario.

Una fase eccessiva di stallo, potrebbe non farvi riuscire pienamente in questo intento. In questo articolo, a tal proposito, vedremo proprio gli schemi basket offensivi. Essendo una traccia utile ed importante allo stesso tempo, bisogna leggere con attenzione il contenuto.

Senza indugiare ulteriormente, vediamo di scoprire quali sono i migliori moduli offensivi nel basket, e quali quelli più famosi! Senza escludere anche quelli più efficaci ma meno riconosciuti, ovviamente.

Basket attacco a uomo

Uno degli schemi offensivi più noti nel basket, è quello che prevede il cosiddetto attacco a uomo. Solitamente, questo tipo di manovra offensiva si svolge con un numero ben preciso e definito di giocatori.

Infatti, si muovono in contemporanea 4 esterni e 1 giocatore che si muove sugli interni del campo. Colui che svolge il ruolo di playmaker in campo, deve infatti sovrapporsi a quello che ricopre la figura del pivot abbassato.

Così facendo, dunque, da una parte si avrebbe il play di gioco e dall’altra il pivot in posizione più bassa rispetto ai compagni. Sostanzialmente, si tratta di una sovrapposizione da parte degli altri giocatori, con il pivot che blocca il contrasto avversario.

Questo, è utile per permettere ai compagni di svolgere le loro incursioni in maniera più efficace. Un’altra variante di questo particolare modulo, è quella di liberare il pivot in posizione bassa per permettergli di andare a concludere a canestro.

Altri moduli decisamente più famosi, vedono dei movimenti allo stesso tempo anche più complessi. Uno degli esempi che avremo modo di vedere nel prossimo paragrafo, è quello che viene definito come attacco Princeton. Il suo nome, deriva dal suo luogo di concezione.

Attacco Princeton

Lo schema che analizzeremo nel corso delle prossime righe di articolo, si chiama “attacco Princeton“. Il suo nome, come detto in anticipo poco sopra, deriva dal suo luogo di origine, ed è quello dell’Università di Princeton.

Innanzitutto, per poter attuare questa tecnica bisogna rispettare un requisito fondamentale: avere dei giocatori particolarmente dotati nel passaggio. Più precisamente, ne servono cinque con le seguenti qualità.

Poi, si può procedere con la descrizione della seguente strategia offensiva. I giocatori in questione, in ogni caso, devono essere bravi e capaci anche a palleggiare e a tirare. Sostanzialmente, i quattro giocatori devono presentarsi nella zona di campo riguardante i tre punti.

L’ultimo rimasto, invece, deve trovarsi nella posizione di tiro libero, in quanto viene liberato dal movimento a tutto campo effettuato dai compagni. La dota nel passaggio di cui si parlava prima, tornerà utile per far sì che il fraseggio dei compagni porti il compagno a concludere a canestro.

Una tattica senza ombra di dubbio parecchio complessa, ma altamente remunerativa nel suo totale. Ovviamente, questo accade solo ed esclusivamente se il coach è bravo ad attuarla. Diversamente, potrebbe non essere poi così tanto profittevole, specie se non si hanno i giocatori adatti.

Schemi basket offensivi triangolo

L’ultimo schema offensivo che avremo modo di vedere, viene definito come attacco a triangolo. Tra tutti gli schemi basket offensivi, questo è indubbiamente uno dei più classici. Allo stesso tempo, è anche uno dei più efficaci.

Tuttavia, risulta essere anche uno dei più efficaci quando si parla di concretezza offensiva nel proprio gioco. Ma ovviamente, anche in questo caso valgono i principi unici di cui abbiamo parlato in precedenza.

Avere un coach bravo e che riesca a leggere bene le situazioni di gioco e avere dei giocatori adatti, sono dei requisiti fondamentali che bisogna avere.

La postazione di gioco tipica, è quella che vede il player centrale in posizione abbassata, l’ala e la guardia anch’essa appostata in posizione un po’ più bassa. L’obiettivo principale, è quello di creare delle linee di passaggio efficaci e che permettano di aggirare la difesa avversaria.

Anche qui, così come negli altri schemi visti prima, la concretezza merita sempre un posto di riferimento, per far spazio al punteggio finale e al vantaggio sul piano di gioco totale.

I passaggi e la manovra di gioco in generale, si devono adeguare alla difesa. Così facendo, si potrebbe essere in grado di arginare la retroguardia.