Raccolta fondi per il poliziotto francese che ha ucciso un ragazzino

Raccolta fondi per il poliziotto francese che ha ucciso un ragazzino
Fonte: Villy de Luca (Facebook)

Una raccolta fondi per il il poliziotto francese che ha ucciso il ragazzino 17enne durante un controllo stradale di routine a Nanterre. Questo è quanto sta succedendo in Francia, dove l’ideatore del crowdfunding è Jean Messiha, un esponente dell’estrema destra francese.

È chiaro che l’alta tensione in Francia è palpabile, dato che da un lato è partita una raccolta fondi per Nahel, il ragazzino di 17 anni che è stato ucciso da un agente di polizia in Francia. Mentre un’altra raccolta fondi è stata aperta anche nei confronti del poliziotto che secondo molti avrebbe soltanto fatto il suo lavoro, visto che Nahel sarebbe sfuggito al controllo.

Raccolta fondi per il poliziotto francese: 1.400.000€ in 4 giorni

La raccolta fondi per il poliziotto francese che ha ucciso il ragazzino di 17 anni ha totalizzato in solo 4 giorni ben un milione e quattrocento mila euro (1.400.000€). Una cifra che significa molto per l’agente di polizia, che equivale ad un gesto di supporto e solidarietà del suo popolo.

Una solidarietà che però sta dividendo la Francia: giorni infernali e contrastanti per via di interpretazioni sociologiche diverse, manifestazioni in piazza per paura di razzismo, le prese di posizione e le violenze che per diversi giorni hanno coinvolto tutto il Paese.

In questo momento il poliziotto francese (Florian M.) si trova in carcere con l’accusa di omicidio volontario. L’agente si afferma devastato e ha chiesto perdono alla famiglia del 17enne che ha perso la vita. 

Messiha nel frattempo, ha lanciato la prima raccolta fondi per il poliziotto francese sulla piattaforma Leetchi il 29 giugno, dove inizialmente erano stati raccolti 61 mila euro, mentre su GoFoundMe ha raccolto una media di quasi 25 euro a donatore dove in soli 4 giorni ha superato un milione e 400 mila euro, superando di grand lunga l’obiettivo di raccogliere 50 mila euro.

Per il difensore dell’agente, nonché colui che ha dato vita al crowdfunding, la colpa è del ragazzino ed anche “responsabilità dei genitori, del sistema giudiziario e in ultima analisi, di questo giovane. Non obbedire alle forze dell’ordine innesca una serie di eventi che può finire in tragedia. In questo caso, Nahel si è suicidato. Niente di più, niente di meno“.

Su quanto accaduto ci sarebbe un video della durata di 40 secondi dove i colleghi dell’agente omicida avrebbero smentito il rischio (affermato in un primo momento) di essere investiti. 

Il poliziotto avrebbe sparato al lato della vettura all’altezza del finestrino del guidatore, proprio nel momento in cui Nahel avrebbe premuto l’acceleratore.

Ad esser contro la raccolta fondi per il poliziotto francese è la stessa piattaforma che ospita l’iniziativa, GoFundMe. Ma tra gli oppositori troviamo anche i politici francesi di sinistra e il Presidente francese Emmanuel Macron, che ha dichiarato la morte di Nahelimperdonabile e inspiegabile“.

Alta tensione in Francia per la raccolta fondi

Come si legge in questi giorni, in Francia c’è alta tensione a causa dalla raccolta fondi istituita per la famiglia dell’agente che ha sparato al 17enne e che ha dato vita a delle feroci proteste che nell’ultima settimana hanno infuocato la Francia. 

In pochissimi giorni la raccolta fondi per il poliziotto ha superato i 350 mila euro che aveva come obiettivo l’ideatore del crowdfunding, Jean Messiha.

La nonna del ragazzo ucciso afferma che il poliziotto deve pagare per quello che ha fatto, come chiunque altro sia coinvolto anche indirettamente. Probabilmente il riferimento allude anche a Messiha, che starebbe “giustificando” in qualche modo, l’accaduto.

Nel frattempo dopo 5 notti di inferno, le città della Francia hanno vissuto quella che è la seconda serata di calma dopo esser trascorsa una settimana dalla morte del ragazzino.

Sono 255 le persone arrestate in totale. Lo ha fatto sapere l’entourage del ministro del Governo francese, Gérald Darmanin, che si trova al centro del comando della Polizia Nazionale e che in questi giorni sta seguendo l’evolversi dell’incandescente situazione.

Il ministro ha comunicato che alla polizia sono state impartite delle istruzioni sistematiche di intervento. Sono state segnalate delle bombe molotov e furti di macchinari edili per riuscire ad abbattere le barriere.

Anche a Parigi regna il disordine, dove un centinaio di persone dal volto coperto hanno saccheggiato i negozi del centro commerciale di Les Halles.

A Nanterre, il luogo dove si è verificato l’omicidio, è stato pure dispiegato un mezzo blindato appartenente alla brigata antisommossa.

Negli ultimi giorni il presidente Emmanuel Macron si è recato a sorpresa presso la caserma della polizia di Parigi per dimostrare il massimo sostegno alle forze dell’ordine, che in questi ultimi giorni sono state brutalmente attaccate dagli attivisti che li hanno definiti “la causa di tutti i problemi“, soprattutto per tutte quelle cittadine che ospitano i “francesi di seconda generazione”, come gli stranieri, che molto spesso vengono emarginate.