Porta di Ishtar, storia, caratteristiche e descrizione
La Porta di Ishtar è una costruzione risalente al dominio dell’impero Babilonese, allora guidato dal Re Nabucodonosor II. Durante il suo regno la Babilonia visse un periodo di grande splendore caratterizzato soprattutto dall’intensa attività edilizia.
A quei tempi la ricca città dell’impero si estendeva sulle rive dell’Eufrate ed era protetta da un’immensa rete muraria di quasi venti chilometri di lunghezza. Questa consentiva anche ai sudditi di rifugiarsi al suo interno qualora il regno fosse stato sotto attacco.
In essa erano presenti otto porte, ognuna delle quali dedicata a diverse divinità e, tra queste, troviamo proprio la maestosa porta di Ishtar.
La storia della Porta di Ishtar
Si tratta della porta da cui partivano le processioni religiose che iniziavano all’Arco di Trionfo e che passavano per la Via delle Processioni collegandosi al tempio del Dio Murak e alla casa delle Feste, posizionati entrambi lungo i lati del Palazzo Reale.
Anni fa la porta di Ishtar rientrava tra le sette meraviglie del mondo ma, più tardi, fu sostituita dal faro di Alessandria.
La porta di Ishtar, dunque, risale al VII secolo a. C. e fu costruita sotto uno dei re più apprezzati del tempo: Nabucodonosor II. Si tratta dell’ottava porta della città interna che collegava alla parte nord di Babilonia.
La porta di Ishtar è una maestosa porta di 14 metri di altezza per 10 di larghezza risalente al 575 a. C.. È una gigantesca opera dedicata alla dea dell’amore e della guerra, Ishtar. Dalla porta si accedeva alla città passando per la via principale, ovvero la Via delle Processioni. Questa collegava lo ziqqurat ed il tempio del dio Marduk oltre al fastoso Palazzo delle Feste.
In antichità la città di Babilonia si estendeva sulle due rive dell’Eufrate, dove oggi sorge la città di Al Hillah, a circa 80 chilometri a sud di Baghdad, l’attuale capitale dell’Iraq.
Babilonia era una ricca città fortificata e protetta dalla cinta muraria immensa pensata per difendere anche i sudditi. Difatti era costruita con una doppia conta interna a forma quadrangolare dalla quale si aprivano otto porte consacrate e dedicate alle divinità babilonesi.
Porta di Ishtar descrizione
Secondo lo storico Erodoto questa porta faceva parte delle altre grandi porte dell’Assiria e la più importante era quella che sorgeva vicino alla residenza del re. Babilonia sorgeva su una grande pianura e aveva una pianta quadrata immensa.
Per Erodoto la grandezza di Babilonia era proprio la ricchezza con cui era adornata che non poteva essere confrontata con nessun’altra città del tempo allora conosciuta.
Al suo confine era protetta anche da un fossato d’acqua profondo e largo seguita da un miro enorme, sopra di cui sorgevano le cortine e da cui si accedeva solo passando attraverso le porte, cento in tutto se consideriamo quelle minori realizzate in bronzo.
Si tratta di una struttura decorata in bassorilievo con rappresentazioni floreali alternate a simboli divini come il toro che ritrae il dio Adad e i draghi che richiamano il dio Marduk. Il sistema decorativo si basa su maioliche di lapislazzulo rivestite in ceramica. Le figure disegnate di colore bianco e giallo si stagliano con forte contrasto sullo sfondo interamente blu.
La tecnica decorativa avrebbe subito tre fasi di lavoro per cui in principio sono state modellate a rilievo su mattone non smaltato le figure animali e poi sono stati dipinti i soggetti. Infine draghi e tori sono stati prodotti a rilievo sempre sui mattoni smaltati.
Dove si può vedere
La Porta di Ishtar era dunque l’ottava porta della città di Babilonia, risalente al 575 a. C e in onore della dea dell’amore e della guerra. La struttura originaria consisteva in una doppia porta molto più grande, motivo per cui ciò che è mostrato presso il museo berlinese è solamente una piccola porzione frontale.
Difatti è stata ricostruita a seguito di vari rinvenimenti dei frammenti sparsi in tutto lo stato antico. Oggi è conservata presso il Pergamon Museum di Berlino ma c’è anche una riproduzione più piccola che è stata costruita in Iraq durante il regno di Saddam Hussein e che funge da ingresso ad un museo tutt’ora incompleto.
L’ingresso posteriore è tutt’ora custodito nei magazzini del museo mentre altre parti della porta, tra cui i Leoni della Via delle Processioni, sono sparpagliati tra vari musei come il Museo Archeologico di Instambul, il Detroit Institute of Arts, il Louvre di Parigi, il Royal Ontario Museum di Toronto e molti altri ancora.