Pianto del cane: come riconoscerlo in 3 semplici step
Pianto del cane, metodi per riconoscerlo
Il pianto del cane, per tutti padroni, è diventato ormai una consuetudine. Tuttavia, intorno al termine “piangere” vi è tutta una cultura che va giustamente specificata nel migliore dei modi. Infatti, quando si fa riferimento al pianto di un animale, specie nel caso dei cani, non si ha a che fare con una vera e proprio azione fissa.
Infatti, il nostro animale preferito non piange effettivamente, ma guaisce. Questo suono, viene emesso dall’animale domestico in questione per tutta una serie di motivazioni ben precise. Per esempio, il voler bere o mangiare. Oppure, richiamare semplicemente l’attenzione del padrone tramite un gesto che, alle volte, è quasi istintivo. Naturalmente, la portata di questo suono può cambiare molto a seconda dell’età dell’animale.
Sembrerà strana come affermazione, ma anche la taglia in questione è capace di condizionare ulteriormente questo fattore. Un cane piccolo, potrebbe emettere dei suoni molto più striduli, rispetto a quelli di un cane grande e magari anche avanti con gli anni.
Ma questo, verrà approfondito in un paragrafo a parte, che avremo modo di illustrare a breve, e in maniera molto più essenziale
Diversi tipi di suono
Tra i diversi tipi di suono che i cani possono emettere, l’atto del piangere è indubbiamente uno dei più frequenti. Come detto sopra, infatti, ci sono varie motivazioni per cui un cane si comporta in questo modo. Dalla fame alla sete, passando dunque per il voler richiamare l’attenzione del proprio padrone.
Tante motivazioni, dulcis in fundo. Motivazioni che, per ovvie ragioni di tipo responsabile, devono essere il nostro interesse primario. O quantomeno, devono essere parte di esso. Questo suono, che sa tanto di lamento, viene riprodotto spesso e volentieri. E in effetti, è proprio un tipo di verso lamentoso. Ma i motivi, non sempre sono così tanto ordinari.
Alle volte, subentra infatti anche la componente del dolore. Dolore che a sua volta può avere anche entità piuttosto varie, come ben sappiamo. Nel caso dei cani di età avanzata, per esempio, un pianto frequente potrebbe essere uno dei primi sintomi di deficit cognitivo graduale. Nella psicologia canina, purtroppo, questo è un fenomeno che si verifica con una certa ricorrenza.
A seconda della taglia e anche dell’età, dunque, il suono può essere di diversa portata e intensità. Le nostre capacità di distinzione, devono dunque essere particolarmente affinate e precise.
Pianto del cane, come riconoscerlo?
Come detto sopra, il pianto del cane si può riconoscere tramite varie tipologie di tecnica. Per esempio, guardando i suoi occhi. Se si scorgerà ancora una volta l’assenza di lacrime con un continuo guaire di sottofondo, quello è il modo in cui mette in pratica l’azione del piangere.
Il padrone, a questo proposito, deve intervenire per capire cosa succede. Solitamente, uno dei motivi più frequenti è sicuramente quello di avere paura di essere lasciato solo. I cani, infatti, solitamente sviluppano a sé una sorta di paura di essere abbandonati. Ed è proprio per questo, che è bene agire con parsimonia quando si manifestano certi fenomeni.
Ma per queste cose, rivolgersi ad un professionista è senza ombra di dubbio la cosa migliore che si possa fare. Infatti, in questo articolo non si vuole fornire nessun parere scientifico. Ma bensì, analizzare tramite le fonti rinvenute online tutte le motivazioni che ci possono essere dietro ad un fenomeno simile.
Ovviamente, dobbiamo anche tenere a mente del fatto che non sempre ci siano delle ragioni precise. Ma qualche carezza e un po’ di gioco reciproco, possono risolvere qualsiasi tipo di problematica nel giro di poco tempo, più o meno.
Pianto del cane: quanto è sensibile?
Il pianto del cane, notoriamente, li rende degli animali estremamente sensibili. Questo, in quanto anche al pianto altrui reagiscono in maniera consolatoria. Probabilmente, col fine di rincuorare la persona che sta piangendo. E questo, è un gesto che compiono a prescindere dalla persona. Dunque, a seconda di chi si trovano davanti.
Per fare un esempio concreto, possiamo notare come effettivamente i cani reagiscano con fare soccorritore a prescindere dal padrone. Estraneo o meno, per loro non fa differenza. Le persone meritano aiuto, a prescindere da chi siano o da cosa facciano nel quotidiano.