Scuole: nuove misure anti-Covid, e riaperture dall’11 gennaio
Uno scontro frutto delle grandi tensioni politiche di questi giorni, con l’aria di crisi di governo che soffia sempre più gelida. Questo è stato il Consiglio dei ministri fiume notturno che ha dato il via libera al nuovo decreto anti-Covid che entrerà in vigore il 7 gennaio. Terreno di battaglia, come sempre, le scuole. Si arriva a un rinvio della riapertura, dopo una giornata di discussioni tra Governo e Regioni sulla data prevista del del 7 gennaio.
Scuole: le proposte e gli scontri sulle aperture
Dario Franceschini, capodelegazione del Pd, propone di aspettare almeno fino al 15 gennaio per la riapertura delle scuole. Le ministre di Italia Viva non ci stanno. <Il rinvio è segno di un caos inaccettabile, non si doveva arrivare a questo punto quando lo abbiamo detto da mesi che le scuole avrebbero riaperto a gennaio> tuonano Teresa Bellanova e Elena Bonetti proprio in tv Matteo Renzi torna ad attaccare il premier Giuseppe Conte. Parola che danno conforto alla titolare dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Dopo tre ore di discussioni, con il ministro dei trasporti De Micheli contestato (<l’organizzazione è stata totalmente assente>), la mediazione cade sull’11 gennaio e viene varato un decreto sulle restrizioni in vigore dal 7 al 15 gennaio che prevede il weekend del 9-10 colorato di “arancione” e una fascia “gialla, il tutto introducendo un Rt (l’indice di contagio) più rigido per la classificazione di rischio regionali.
Nel decreto anche una norma sui vaccini
Il decreto introduce anche una ulteriore norma sui vaccini, secondo la quale se un paziente non in condizione di esprimere il consenso libero alla somministrazione sia privo di un tutore legale, sarà il giudice tutelare a rinviare al direttore sanitario o responsabile medico la decisione della somministrazione.