Befana, nelle calze è boom del Dolce dei Re

Befana, nelle calze è boom del Dolce dei Re

Le calze della Befana riempite come da tradizione di caramelle, cioccolata, gomme da masticare, mandarini e frutta secca e a volte carbone dolce per ricordare le marachelle dei bambini di casa. Ma quest’anno l’Epifania, celebrata fin dall’antichità in tutto il mondo come simbolo di rinascita della natura dopo il solstizio d’inverno e i cattolici per ricordare la prima manifestazione di Gesù con l’adorazione dei magi e l’offerta di doni, è diventata occasione di un boom culinario di biscotti fatti in casa e alta pasticceria.

Una festa della Befana che riabbraccia le origini

Per le misure di contenimento della pandemia da Covid i ristoranti sono chiusi, ma sono molti i locali anche stellati, da Vittorio a Brusaporto nella bergamasca a Rosanna Marziale a Caserta, a proporre fantasiosi biscotti d’autore all’asporto. In Spagna, Francia, Olanda e Belgio e alcune aree della Svizzera trionfano le gallette de rois, dolci lievitati che nascondono all’interno un elemento solido. Chi lo trova viene designato re per un giorno dagli amici, ricordo di una festa lontana nella quale al desco ricco di libagioni erano ammessi anche i poveri.

Un dolce stellato per l’Epifania

Lo chef Fabio Campoli sui social e nel sito web promotori di gusto ricorda che la torta dei re è il simbolo internazionale dell’Epifania (o della Befana per i più piccoli). Si tratta di un dolce dedicato ai Re Magi, con la particolarità di assumere diverse forme, colori e ingredienti.

A Roma, chi vuole assaggiare l’interpretazione francese può gustare, in delivery o col take away, il menu della giovane chef Letizia Tognelli ideato per Le Carré Français. Va dalla Tarte di mele e foie gras fino al dessert di formaggi, con l’immancabile Galette de Rois o la Pavlova ai frutti rossi. Aperto 7 giorni su 7 e attivo 24 ore su 24 sotto l’insegna dell’imprenditore bretone Jildaz Mahé e guidato dal pastry chef Giancarlo Bruno, il laboratorio ha lavorato anche di notte (come la Befana) per assicurare la consegna di questo tradizionale dolce che nasconde dolce un fagiolo o una fava ma in alcuni casi anche una moneta come portafortuna.

In Svizzera il dolce dei Re Magi viene confezionato con un pezzo di pasta lievitata di forma rotonda intorno al quale si dispongono 5 o 6 sfere più piccole, in ognuna delle quali si introduce una figurina di porcellana o di altro materiale che dà diritto, a chi la trova, al titolo di re, oppure a seconda dei simboli, di principe o di ministro.

In Friuli invece la famosa chef Antonia Klugmann omaggia la festa con una torta di stracchino della latteria di Cividale con pere e uva al rosmarino.