Martina Colombari in quarantena: male col figlio | SubitoNews

Martina Colombari e gli effetti della quarantena: bene col marito, male col figlio

Martina Colombari e gli effetti della quarantena: bene col marito, male col figlio

«La quarantena di coppia è andata bene, i problemi sono con mio figlio>. Martina Colombari si confessa a “I Lunatici” di Radio 2, raccontando il lungo periodo di emergenza passato in casa con il marito Alessandro Costacurta, ex calciatore del Milan e della Nazionale e opinionista tv di Sky, e Achille, il loro figlio. «Non ci sono stati problemi, tant’è che domenica mio marito è stato fuori tutto il giorno e mi è mancato – ha raccontato l’ex Miss Italia -. Ero in casa da sola ed ero persa, non riconoscevo più la casa, gli spazi, mi sentivo un po’ abbandonata. Siamo anche molto bravi nel rispettare gli spazi dell’altro, ci conosciamo talmente bene che capiamo se abbiamo voglia di parlare o viceversa».

Al contrario,Martina Colombari ha dovuto lottare con il figlio. «è stato difficile – ha ammesso, raccontando amaramente -. Per i ragazzi la vita non è la casa, per loro la vita è fuori. Gli amici sono fuori, i locali sono fuori, la bicicletta, il motorino, è tutto fuori. Sono un po’ fuori di testa, non solo fuori di casa. Sono complicati da gestire, è un mondo complicato, faticoso, è tutto a portata di mano, è il mondo dei balocchi. Non possiamo neanche replicare quello che hanno fatto i nostri genitori con noi. è un periodo storico complicato e non sono disposti a fare sacrifici, il loro mondo reale non corrisponde alla realtà, è tutto dettato dal digitale, dai social, da quello che vivono sugli smartphone. Ma quella non è la vita».

L’attrice ha poi parlato del futuro. «Sono curiosa di vedere come torneremo al cinema e a teatro, mi aspettavo accadesse più avanti – ha continuato la Colombari -. Voglio anche tornare al ristorante, è un settore che deve ripartire. Dobbiamo essere uniti, farci coraggio. Dobbiamo sfidarlo anche un po’ questo virus, se sei un soggetto sano non puoi continuare ad aver paura e a vivere blindato. Ovviamente con tutte le tutele. Se ne usciremo migliori? Sicuramente diversi. Abbiamo fatto tre mesi di pulizie. In casa, tra i contatti, dentro di noi. Abbiamo capito quello che conta veramente, ci siamo guardati allo specchio, abbiamo fatto un elenco di quello che è importante portare avanti e di quello che non ha senso. La vita è breve, bisogna prendere le distanze da quello che non ci fa bene».