L’ultimo progetto di Mina: “Italian songbook”
Lontana dal palco, dai concerti, dalla televisione, ma prolifica come pochi altri nel mondo della musica. Mina, la voce più amata e conosciuta d’Italia, festeggia i suoi 80 anni con un altro regalo, inaspettato, ai suoi fan. Si tratta di “Italian Songbook”: un progetto discografico di riordino e riscoperta dell’immenso repertorio dell’artista, che si declinerà filologicamente nel tempo.
Le prime due antologie sono “Cassiopea” e “Orione”, poi dovrebbero arrivarne, ancora non si sa con quali tempistiche, altre quattro. Non si tratta né di raccolte, né di compilation, né di greatest hits. Mina ha fatto una scelta fra le sue 1.400 canzoni incise in oltre 100 album, disegnando con esse due percorsi di ascolto diversi ma complementari. Fra le ventotto canzoni già edite ci sono registrazioni che spaziano dal 1975 (“L’importante è finire”) al 2018 (“Volevo scriverti da tanto”); ci sono canzoni cantate per la prima volta da Mina o riprese da lei dopo l’interpretazione di altre voci.
Dopo aver riaperto le tracce, tutte le registrazioni incluse sono state riversate in digitale, editate, restaurate, rimasterizzate e rimixate con la continua, costante e attenta supervisione di Mina, che ha seguito personalmente l’intera operazione. E poi, ci sono due brani finora inediti, che chiudono le tracklist. Quello che chiude “Cassiopea” si intitola “Un tempo piccolo”, ed è una canzone scritta da Antonio Gaudino, Alberto Laurenti e Franco Califano. Quello che chiude “Orione” si intitola “Nel cielo dei bars” ed è una canzone a suo tempo scritta (con Chiosso) e interpretata da Fred Buscaglione.
Un lavoro certosino di scelta, quindi, fatto direttamente da Mina, come spiega il figlio e produttore Massimiliano Pani, perché l’artista si è ritirata dalle scene anche per poter mantenere la sua indipendenza. Quanto alla possibilità di rivederla in futuro in pubblico, Pani è abbastanza certo: «Non credo che la vedremo in video. È la persone meno autocelebrativa del mondo. E’ più forte del suo personaggio».