Legambiente denuncia: una specie di mammiferi su otto in Italia è aliena
Tra le 123 specie di mammiferi presenti in Italia una su otto è aliena, percentuale che tra i pesci d’acqua dolce (127 specie) scende addirittura a una su due. Sono dati pubblicati dalle riviste scientifiche Hystrix e Italian Journal of Freshwater Ichthyology che Legambiente denuncia con preoccupazione. «Non è certo una sorpresa, ma questi numeri evidenziano e confermano l’entità del danno al nostro patrimonio di biodiversità e i rischi per la nostra salute e la nostra economia – si legge in una nota dell’associazione ambientalista -. Proprio nell’anno in cui la cimice asiatica, secondo le stime di Coldiretti, ha provocato oltre 300 milioni di euro di danni alla frutticoltura in tutto il Nord Italia».
Le liste sono state redatte da un gruppo di 21 zoologi coordinati dall’Associazione teriologica italiana (Atit) e da un team di 16 ittiologi dell’Associazione italiana ittiologi acque dolci (Aiiad). Entrambe, sempre secondo Legambiente, «ci mostrano un paese caratterizzato da una biodiversità enorme, testimoniata dalla notevole ricchezza di specie endemiche, che vivono cioè solo nei nostri confini. A preoccupare sono però le minacce a questa biodiversità , prima fra tutte quella delle specie aliene. Nel nostro paese sono almeno 15 i mammiferi (il 12% delle specie) e 63 i pesci (il 50% delle specie) introdotti dall’uomo. E i numeri sarebbero decisamente superiori se venissero prese in considerazione anche le specie aliene la cui presenza è sporadica».
Il problema dell’invasione delle specie aliene per Legambiente è destinato preoccupantemente ad aumentare per le misure prese dal governo per frenare l’emergenza da Covid 19: «Si sono arrestate anche le attività di controllo e limitazione della diffusione di queste specie» la denuncia.