La Terra e le mille stelle da cui E.T. potrebbe vederla
E.T.? Potrebbe tranquillamente arrivare da almeno mille stelle. Lo indica sostiene una ricerca pubblicata sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society: Letters” e coordinata da Lisa Kaltenegger, astronoma della Cornell University, nello Stato di New York. Secondo la scienziata l’esistenza delle civiltà aliene può essere attribuita a moltissimi punti di partenza lontano dalla Terra, che possono però guadarla. Come noi in pratica facciamo già con loro.
In cerca di un’altra Terra
«Se degli osservatori fossero là fuori a cercare, dai pianeti in orbita attorno alle stelle più vicine al nostro sistema solare, sarebbero in grado di vedere i segni della vita nell’atmosfera del nostro “Pallido punto azzurro” – scrive la Kaltenegger, citando il nome della foto scattata nel 1990 dalla sonda Voyager 1 -. Quanto a noi, siamo in grado vedere le più luminose di queste stelle nel nostro cielo notturno senza l’aiuto di binocoli o telescopi».
La maggior parte dei mondi alieni scoperti finora è stata trovata con la tecnica dei transiti, ovvero osservando il passaggio di questi pianeti contro il disco delle loro stelle. Di conseguenza i ricercatori si sono chiesti da quali stelle, utilizzando la stessa tecnica, un’eventuale civiltà aliena sarebbe in grado di cercare la vita sulla Terra. Le hanno quindi cercate nei cataloghi stellari ottenuti con i dati dei satelliti Tess (Transiting Exoplanet Survey Satellite), della Nasa, e Gaia, dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa).
In questo modo ne sono state individuate complessivamente 1.004, tutte entro la distanza di 326 anni luce. Di queste, 508 garantiscono un’osservazione della Terra contro il disco del Sole di almeno dieci ore. «Se stiamo cercando una vita intelligente nell’universo in grado di trovarci – osserva l’astronoma della Cornell Universtity -, abbiamo appena ottenuto la mappa stellare nella quale anche noi potremmo cercare di orientarci nella ricerca di un’eventuale civiltà aliena».