La Pelosa: un paradiso tropicale nel Mediterraneo
La Pelosa a Stintino è una delle spiagge più belle d’Europa e si protende nell’estrema punta nord-occidentale della Sardegna, nel golfo dell’Asinara.
Descrizione
La Pelosa è una delle spiaggie più belle della Sardegna e da molti considerata come la spiaggia con l’acqua così incantevole da non avere uguali in nessun altro posto d’Italia. Il colore turchese dell’acqua e le sue trasparenze, nonché la finissima sabbia bianca la fanno somigliare ad una spiaggia tropicale più che ad una mediterranea. E’ come un dipinto: sabbia candida e finissima, soffice, trasparenze uniche, acqua alle caviglie per decine di metri, tinte caraibiche, celeste, turchese, azzurro che si confondono col cielo, verde smeraldo, blu cobalto, infine blu profondo. Sabbia e acqua lasciano sulla pelle sensazioni uniche. Il contorno è di morbide dune ricoperte da ginepri: tonalità e profumi della macchia mediterranea ti ricordano che sei in Sardegna, nonostante l’aspetto tropicale.
Come proteggere La Pelosa
Nel corso degli anni, la noncuranza, se non maleducazione dei villeggianti ha messo a rischio la vegetazione ai bordi e sulla spiaggia stessa; vegetazione che è essenziale per trattenere la sabbia, per cui negli ultimi anni si è provveduto a transennare e porre divieti per difenderla. Altre misure restrittive sono state introdotte dal 2018, sempre con lo scopo di difendere un patrimonio della natura, della Sardegna e dell’Italia intera. Tra queste misure ricordiamo il divieto di fumare in tutta la spiaggia, l’obbligo di usare una stuoia sotto ai teli di spiaggia e l’obbligo della doccia prima di lasciare la spiaggia, entrambi per evitare di portar via sabbia dall’arenile (dato l’enorme afflusso di bagnanti durante il periodo estivo). Misure che si aggiungono a passerelle in legno e barriere per bloccare l’accesso alle dune.
Dove si trova e come raggiungerla
La spiaggia della Pelosa è situata nel golfo dell’Asinara, all’estremità nord-est di Capo Falcone ed è protetta dal mare aperto da una barriera naturale formata dai faraglioni di Capo Falcone, dall’isola Piana e dall’Asinara. L’acqua della Pelosa per questo motivo è sempre calma anche quando il maestrale, frequente in queste zone, si fa sentire. Di fronte alla spiaggia si trova l’isolotto (chiamato appunto della Pelosa) con la caratteristica torre aragonese edificata nel 1578 a difesa del litorale. L’isolotto della Pelosa è raggiungibile a piedi dalla costa seguendo un guado naturale in un punto all’estremità nord della spiaggia della Pelosa. La spiaggia della Pelosa è situata circa 3 km a nord del paese di Stintino. Proveniendo da Porto Torres si segue la superstrada Porto Torres-Stintino per circa 35 km.
La Pelosa, caratteristiche
La Pelosa è “libera” per oltre metà estensione, il resto è lido attrezzato con sdrai, lettini e ombrelloni. Potrai noleggiare anche gommoni e moto d’acqua. Il parcheggio è a pochi metri dall’arenile. La strada che la congiunge al suggestivo borgo stintinese, collegato con servizi bus-navetta, misura circa tre chilometri e mezzo. Nel paese e lungo la strada per la spiaggia, percorribile in bici, troverai strutture ricettive e ristoranti, dove assaporare le prelibate pietanze di mare. La spiaggia è estremamente affollata a luglio e agosto, perciò per ammirarla nella sua unicità è preferibile visitarla in bassa stagione. È tanto bella quanto fragile: nel corso di decenni ha subito mutamenti ed erosioni, anche per il maxiflusso turistico.
Stintino
Il simbolo dell’Isola ha reso celebre Stintino che da borgo di pescatori è divenuto località turistica anche e soprattutto grazie a questo capolavoro della natura. Stintino in principio era del tutto simile a Cala d’Oliva, borgo dell’Asinara da cui provengono le 45 famiglie di origine ligure che si stabilirono in una lingua di terra tra due insenature, i porti “Vecchio” e “Nuovo”. La storia del paese è legata a pesca e lavorazione del tonno. Il territorio è un lembo di terra che si protende tra due mari, fin quasi a toccare l’Asinara. Per oltre un secolo l’isola, oggi parco nazionale, è stata in isolamento. Il versante occidentale sprofonda con ripide scogliere, quello orientale è basso e sabbioso con calette sotto tutela massima, come Cala Sant’Andrea, e accessibili con limitazioni, come Cala Sabina. I fondali sono un paradiso da esplorare.