La moda diventa spettacolo nelle settimane milanesi

La moda diventa spettacolo nelle settimane milanesi

La moda diventa spettacolo nelle settimane milanesi


La moda è sfarzo, scintillio, creatività, ovunque cerchi e trovi esternazioni. Ci sono però teatri naturali, come quello di Milano, che le danno un quid in più. La moda diventa spettacolo nelle settimane milanesi. E’ capitato anche quest’anno, nella sessione autunno/inverno, svolta dal 20 al 26 febbraio scorsi. La città è stata trasformata ancora una volta in un vero e proprio palcoscenico e come da tradizione guardato il futuro attraverso le nuove collezioni. Uno squarcio di sereno ed emozioni in un cielo, non solo milanese, sempre pù torbido e in affanno.

I numeri hanno confermato il divenire spettacolo della moda nelle settimane milanesi

Sono stati in totale 168 gli eventi andati in scena, di cui 56 sfilate (comprese due doppie), cinque in versione digitale, dalla quale ormai nessuno pare poter più prescindere e non solo nel settore moda, 79 le presentazioni di cui 7 su appuntamento e 28 eventi. Gli stilisti, le case di moda e gli artigiani di un mondo che non perde il proprio fascino si sono prodigati per celebrare l’eccellenza, la tradizione, il bello in tutte le sue forme accezioni, ma anche l’utilizzo di nuove tecnologie, con particolare attenzione all’uso di materiali sostenibili che rispettino l’ambiente. Lo spettacolo è derivato anche dal fatto che nelle ultime stagioni sono stati sempre più numerosi gli eventi collaterali, aperti al pubblico. Una Fashion Week al passo con i tempi.

La moda a Milano nella storia

La settimana della moda di Milano, che si tiene in due sessioni annuali, ha preso l’attuale veste nel 1975 e appartiene al gotha del settore accanto agli appuntamenti similari di New York, Londra e Parigi. Prima aveva avuto quale sede Firenze, a Palazzo Pitti, per iniziativa di un aristocratico italiano, Giovanni Battista Giorgini. L’idea trovò subito consensi e pubblico, tanto da “invadere” la città toscana con arrivi da tutto il mondo. Fu proprio questa la ragione del trasferimento a Milano. Tra le curiosità spicca anche quella dell’edizione del 2020, interamente digitale causa pandemia. Furono in totale 43 milioni le visualizzazioni solamente nel canale streaming a testimonianza di quanto la moda sia capace di sopravvivere a tutto, o quasi.