Juve fuori dalla Champions, Agnelli pensa a un grande cambiamento
Un’altra delusione in Europa. La Juventus batte l’Olympique Lione per 2-1 nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League ma viene eliminata per colpa della sconfitta (1-0) subita all’andata in Francia. Ai bianconeri non basta il fenomeno Cristiano Ronaldo, autore di una doppietta che ribalta il vantaggio dei Lione su un rigore inesistente (come quello fischiato alla Juve) e furioso per il risultato e la pochezza di una squadra che quest’anno ha centrato lo storico nono scudetto consecutivo, ma ha fallito gli altri tre obiettivi: Champions, Supercoppa Italiana e Coppa Italia.
Sul banco degli imputati ovviamente Maurizio Sarri, il tecnico toscano preso in questa stagione dopo la rottura con Massimiliano Allegri. «Il bilancio di quest’anno è agrodolce – afferma il presidente Andrea Agnelli -. È stata una stagione difficilissima, abbiamo ottenuto un grande risultato vincendo il nono campionato di fila. Maurizio ha scritto una pagina straordinaria nel calcio italiano, ma la Juventus in questo momento ha degli obiettivi che devono essere onorati, sia in casa che all’estero. Il bilancio in Champions League è deludente, per noi, per i giocatori, per i tifosi. Se prima avevamo un sogno oggi abbiamo un obiettivo. Abbiamo il miglior giocatore della storia della Champions League e da questo punto si deve ripartire con rinnovato entusiasmo, senza dare per scontato ciò che avviene in Italia. Gli scudetti non si vincono per inerzia».
Parole forti, come quelle sulla permanenza a Torino di CR7, attirato dalle sirene del Paris Saint Germain. «Cristiano è un pilastro della Juventus» prosegue Agnelli, che conferma anche il suo staff dirigenziale nonostante le voci che vedono Fabio Paratici richiesto dalla nuova Roma americana.
«Ho un gruppo dirigente forte e affiatato, me lo tengo stretto – ribadisce il presidente della Juventus -. Qualche giorno fa ho fatto i complimenti a Nedved, Paratici e Cherubini per come hanno saputo gestire un anno come questo. Ribadisco i complimenti e la stima che ho per questo gruppo dirigente che assieme continuano a perseguire obiettivi che in questo momento devono essere perseguiti dalla Juventus».
Non risponde Sarri, che nel ribadire l’intenzione di rispettare il contratto con la Juve, valido anche per il prossimo anno nonostante sui parli dell’arrivo in panchina di Filippo Inzaghi o Zinedine Zidane. «Cosa dirò ad Agnelli quando ci parleremo? Ora penso al fatto che sono andato a casa inferocito perché siamo stati eliminati, poi si faranno valutazioni e ognuno dirà la sua».