Il Papa scrive a Zanardi: «Prego per lei». Restano stazionarie le sue condizioni

Il Papa scrive a Zanardi: «Prego per lei». Restano stazionarie le sue condizioni

Alex Zanardi continua la sua battaglia, circondato da più riserbo dopo che la famiglia ha chiesto di fermare l’emissione quotidiana di bollettini medici sulle sue condizioni dopo l’incidente di venerdì 19 giugno. Il campione paralimpico resta in coma farmacologico nella terapia intensiva del Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena. I parametri cardio-respiratori e metabolici sono stazionari, anche se il quadro neurologico resta grave, con il paziente sedato, intubato e ventilato meccanicamente. Una situazione snervante per la famiglia. Cauti i medici: «Dobbiamo aspettare la prossima settimana. I pazienti in terapia intensiva hanno bisogno di calma e tranquillità» spiega Roberto Gusinu, il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Siena.

Insomma, ore d’ansia ben rappresentate dalla foto pubblicata su Instagram dal figlio Niccolò, nella quale si vede la sua mano stringere quella del padre: «Io questa mano non la lascio. Dai papà, anche oggi un piccolo passo avanti» la dicitura del giovane, che aveva tre anni all’epoca dell’incidente in gara che costò a Zanardi la perdita di entrambe le gambe.

Il nuovo dramma di Zanardi però accumuna tutto il mondo. Anche Papa Francesco, attraverso le pagine della Gazzetta dello Sport, ha voluto indirizzare al campione paralimpico un messaggio: «Carissimo Alessandro, la sua storia è un esempio di come riuscire a ripartire dopo uno stop improvviso – le parole di Bergoglio -. Attraverso lo sport ha insegnato a vivere la vita da protagonista, facendo della disabilità una lezione di umanità. Grazie per aver dato forza a chi l’aveva perduta. In questo momento tanto doloroso le sono vicino, prego per lei e la sua famiglia. Che il Signore la benedica e la Madonna la custodisca».

Le speranze sono legate alla straordinaria tempra dell’ex pilota. «Quello di Zanardi è un cervello super, ha dimostrato di avere delle capacità di resilienza, di sopportazione dello stress della vita quotidiana che certamente vanno molto oltre quelle che tante altre persone hanno» sostiene Gioacchino Tedeschi, presidente della società italiana di Neurologia.