Il Coronavirus alza i muri: lo sport americano chiude gli spogliatoi a giornalisti
Il Coronavirus sta stravolgendo le nostre vite e abbattendo storiche tradizioni culturali anche nello sport. Si alzano muri e steccati. Nello sport professionistico americano, per esempio, viene messa fine all’apertura totale del rapporto tra giocatori e media. Nba, Nhl, Major League Baseball e Major League Soccer chiudono l’accesso agli spogliatoi e alle club house a tutto il personale non essenziale «dopo aver consultato esperti di malattie infettive e di salute pubblica» di legge in dichiarazione delle principali leghe Usa.
L’Nba (basket) ha sottolineato che la mossa non è quella di vietare i giornalisti, ma garantire la sicurezza dei giocatori e del personale. «Dati i problemi che possono essere associati a uno stretto contatto, tutti gli spogliatoi e le club house saranno aperti solo ai giocatori e ai dipendenti essenziali delle squadre e delle strutture delle squadre fino al ulteriore avviso. L’accesso ai media verrà mantenuto in luoghi designati al di fuori degli spogliatoi». Caldeggiata una distanza di quasi due metri tra i soggetti. Inoltre il personale delle squadra fornisce a tutti disinfettante per le mani.
Nonostante la voglia di non chiudere le partite al pubblico, l’eventualità è sempre più attuale. La contea di Santa Clara in California tra le prime ha annunciato il divieto di tutti i grandi raduni di almeno 1.000 persone per tutto il mese. Coinvolte quindi anche le tre partite in casa dei San Jose Sharks, gli squali dell’Nhl (hockey ghiaccio). Ferma l’Nfl (football Usa), Mlb (baseball) ed Nba, hanno tenuto una teleconferenza per discutere delle nuove prospettive.
In tutti ovviamente prevale il senso della tutela sanitaria. La Pro Basketball Writers Association, che riunisce i giornalisti del basket, non ha protestato per la chiusura degli spogliatoi, che in altro momento sarebbe stata vista come un atto gravissimo. «La sicurezza di tifosi, giocatori, impiegati di squadra, addetti all’arena e media che coprono il campionato deve essere protetta – si legge in una dichiarazione -. I nostri pensieri sono rivolti a tutte le persone che sono già state influenzate negativamente dal virus. Pertanto, comprendiamo la decisione dell’Nba di chiudere temporaneamente gli spogliatoi a tutti tranne che ai giocatori e al personale essenziale della squadra».