Il castello di Bolsena, tra apparizioni e misteri
Il castello di Bolsena è una massiccia fortezza chiamata Rocca Monaldeschi della Cervara e si affaccia sul lago omonimo, in provincia di Viterbo, nel Lazio.
La storia del castello di Bolsena
Papa Adriano IV lo edificò nel 1156 perchè minacciato da Federico Barbarossa. Sotto il papato di Bonifacio VIII (1294-1302) risalgono il primo impianto della torre maggiore, parte del muraglione rivolto verso il lago e il muro settentrionale rivolto verso il foro dell’antica Volsinii. Bonifacio VIII il 4 settembre 1296 dichiara Bolsena e le terre del lago di dominio della Chiesa. Il territorio della Tuscia è attraversato da lotte tra Guelfi e Ghibellini e dilaniato in occasione della discesa in Italia di Ludovico il Bavaro (1327-1328). Intorno la metà del XIV secolo il dominio passa al ramo della Cervara della famiglia Monaldeschi di Orvieto. A questo periodo risale la ricostruzione della rocca e la realizzazione delle torri, di quella maggiore e della torretta d’ingresso. Il dominio dei Monaldeschi su Bolsena si esaurisce nel 1451 con la morte del conte Corrado. La città torna quindi sotto il diretto controllo della Chiesa.
Dai Monaldeschi ad oggi
Il Castello è concesso nel 1612 al Cardinale Sanesio, Vescovo di Orvieto, con l’obbligo di provvedere al ripristino e mantenimento delle strutture; opera che però fu quasi vanificata dal terremoto del 1665. Il castello è dato nel 1750 al capitano Luigi Zampi con l’onere di porre rimedio al grave degrado in cui esso versava. Nel 1815 gli abitanti di Bolsena, per impedire a Luciano Bonaparte di occuparlo, lo danneggiarono gravemente. La rocca ed il centro abitato cominciarono a degradarsi tanto che alcune parti del castello finirono col crollare; dopo alcuni interventi di ricostruzione si destinò il complesso a carcere, funzione che fortunatamente durò solo per un breve periodo. Negli anni tra il 1980 e il 1990 la Rocca Monaldeschi venne trasformata in una struttura museale.
Caratteristiche
La pianta della rocca è a forma trapezoidale e presenta quattro torri diverse tra loro che rivelano l’originaria struttura di epoca gotica. Le torri sono coronate da sporgenze regolari sorrette da mensole dentellate. Nel piano inferiore si notano i resti delle fortificazioni fatte costruire da papa Adriano IV (1154-1159) per difendere Bolsena dagli attacchi di Federico Barbarossa: i conci parallelepipedi provengono dalla città romana di Volsinii. Le mura di papa Adriano IV comprendevano la zona del castello e l’area del borgo sottostante lungo la Cassia ad esclusione della chiesa di Santa Cristina. All’interno della rocca è stato allestito il Museo Territoriale del lago di Bolsena con una ricca sezione archeologica e l’acquario. Uscendo dalla rocca si scorge la possente mole rettangolare del sottostante palazzo Monaldeschi: ospita una sede disaccata del Museo Territoriale del lago di Bolsena con una nuova sezione archeologica e di ceramica medievale e rinascimentale.
Il fantasma del castello di Bolsena
Le apparizioni e i misteri del castello sono legati alle vicende accadute tra le sue mura. Si narra che il ritrovamento di alcune ossa umane, inizialmente attribuite al cardinale Tiberio Crispo, sia legato alle numerosi apparizioni di un fantasma. Il vero “proprietario” di quelle ossa era invece uno dei reggenti del castello, trucidato per essersi ribellato ai soprusi del Signore del luogo. Secondo diverse testimonianze il suo spettro appare di frequente nella stanza che ospita un salotto dalle meravigliose pareti affrescate, detto “del fantasma”. Durante la visita di questo particolare luogo, molti hanno giurato di provare i “brividi” e la senzazione di sentirsi osservati da uno spirito maligno.