I 200 anni del Museo Egizio di Torino
Il 2024 segna una pietra miliare per il Museo Egizio di Torino, che celebra i suoi 200 anni di esistenza. Questa istituzione, tra le più prestigiose al mondo nel campo dell’egittologia, rappresenta non solo un baluardo della conservazione del patrimonio egizio, ma anche un simbolo di come la cultura possa evolversi e adattarsi ai tempi, mantenendo intatta la sua capacità di affascinare generazioni di studiosi e visitatori.
Il Museo Egizio di Torino: due secoli di storia
Il Museo Egizio di Torino fu fondato nel 1824, anno in cui il Regno di Sardegna acquisì la straordinaria collezione di Bernardino Drovetti, console francese in Egitto. Questa raccolta, costituita da reperti di inestimabile valore, fu il punto di partenza di un’istituzione che sarebbe presto diventata il principale centro mondiale per lo studio della civiltà egizia.
In un’epoca in cui l’Europa era affascinata dalle meraviglie dell’antico Egitto, Torino si pose al centro di questa riscoperta culturale, attirando studiosi e intellettuali di fama internazionale, tra cui Jean-François Champollion, che definì Torino come il punto di partenza per comprendere le antiche civiltà egizie.
Rinnovamento e modernità: il restauro del 2015
Il 2015 ha rappresentato un momento cruciale nella storia del Museo Egizio, con il completamento di un vasto progetto di restauro e ampliamento costato 50 milioni di euro. Questo intervento ha radicalmente trasformato il museo, non solo ampliando gli spazi espositivi, ma anche introducendo tecnologie all’avanguardia per migliorare l’interazione del pubblico con le collezioni.
Il nuovo allestimento, che mira a unire tradizione e innovazione, offre ai visitatori un viaggio immersivo attraverso 4.000 anni di storia, con l’obiettivo di rendere la visita un’esperienza formativa e coinvolgente. Il restauro ha inoltre permesso al museo di consolidare la sua posizione di leadership a livello internazionale, proponendo un modello di fruizione culturale che guarda al futuro.
L’Apertura del Grand Egyptian Museum
Nel contesto delle celebrazioni del bicentenario del museo torinese, si inserisce anche l’attesa apertura del Grand Egyptian Museum al Cairo, prevista per il 2024.
Questo nuovo spazio espositivo, situato nei pressi delle Piramidi di Giza, si preannuncia come il più grande museo archeologico del mondo, con l’obiettivo di esporre al pubblico l’intero patrimonio del vecchio Museo Egizio, che attualmente è secondo solo a quello di Torino per importanza e ricchezza delle collezioni.
La nascita di questa nuova istituzione sottolinea l’importanza crescente della conservazione e della valorizzazione del patrimonio culturale egizio su scala globale, un ambito in cui Torino ha giocato e continua a giocare un ruolo pionieristico.
Torino: il primo Museo Egizio al mondo
Il primato del Museo Egizio di Torino, il più antico al mondo dedicato interamente alla civiltà egizia, rimane indiscusso. Fondato ben prima del Museo Egizio del Cairo, inaugurato nel 1902, il museo torinese ha saputo mantenere una posizione di prestigio nel panorama internazionale, grazie non solo alla ricchezza delle sue collezioni, ma anche alla capacità di innovarsi costantemente. La frase storica di Champollion, “la strada per Menfi e per Tebe passa da Torino”, risuona ancora oggi, ricordando come questo museo sia stato e continui a essere un punto di riferimento essenziale per l’egittologia.
L’importanza del Museo Egizio di Torino va oltre il semplice accumulo di reperti: rappresenta un punto di incontro tra passato e presente, tra cultura e innovazione, e continua a essere un faro per la conoscenza e la comprensione della civiltà egizia. Con il bicentenario, il museo non celebra solo la sua storia, ma rinnova il suo impegno a essere un luogo di scoperta e di educazione per le generazioni future.