Helmut Marko: un Coronavirus Camp per ammalare i piloti | Subito News

Formula 1. La follia di Marko: un Coronavirus Camp per ammalare i piloti

Formula 1. La follia di Marko: un Coronavirus Camp per ammalare i piloti

Non c’è mai limite al peggio, la storia lo dimostra. La folle perseveranza di Helmut Marko nei panni di genio del male della Formula 1 però inizia a far tornare in mente epoche e buchi neri dell’umanità che parevano sotterrati nella memoria del passato. L’ormai attempato (76 anni) braccio del patron Dietrich Mateschitz nella galassia Red Bull dei motori, incurante delle critiche ricevute dopo un’intervista dei giorni scorsi nella quale svelava la fobia di Max Verstappen al Covid-19 e la sua ricetta («dovrebbe ammalarsi, così la smette e quando riprenderà il campionato sarà più pronto e immune»), è andato oltre, teorizzando una specie di Coronavirus Camp nel quale allenare e ammalare i proprio piloti tutti insieme.

«Abbiamo quattro piloti di Formula 1 e otto o dieci conduttori junior – afferma senza pudore Marko alla tv austriaca ORF -. La mia idea era quella di organizzare un Camp in cui avremmo potuto riempire questo tempo morto con un lavoro di preparazione mentale e fisica. E quello sarebbe stato il momento ideale per far loro prendere il virus. Si tratta di giovani forti e in ottima salute. Avrebbero contratto il Covid-19 in modo debole e sarebbero stati perfettamente pronti alla ripresa dall’attività sportiva, per quello che sarà probabilmente un campionato molto duro non appena potrà partire».

Per fortuna la Red Bull a subito detto no a Marko, uno che da pilota ha vissuto gli anni dei motori-coraggio, vincendo la Le Mans nel 1971 e ottenendo il record sul giro (tutt’ora valido) alla Targa Fiorio del 1972 prima di veder interrompersi la carriera a Clermont-Ferrand nel GP di Francia di F1 per un sasso sparatogli in faccia dalla Lotus di Emerson Fittipaldi che gli ha fatto perdere l’occhio sinistro.

Helmut Marko comunque ha fatto buon viso a cattivo gioco, continuando a tenere sotto pressione squadra e piloti. «Nel frattempo i ragazzi sono seguiti dai loro preparatori che ne curano gli esercizi di fitness: questo è il momento ideale per allenarsi. Se ci sarà una stagione con 15-18 gare, sarà molto molto dura e non ci sarà il tempo per curare la forma fisica. E giusto impegnarsi ora». Tutti a casa, per fortuna.