Emergenza Coronavirus, arriva il cerotto hi-tech che misura la temperatura

Emergenza Coronavirus, arriva il cerotto hi-tech che misura la temperatura

Ecco il cerotto hi-tech che monitora la temperatura corporea, l’ultima frontiera nella lotta contro l’emergenza sanitaria del Coronavirus. Tutto è nato da una strt up laziale, che ha ideato un dispositivo che «potrà essere di supporto anche per i pazienti affetti da Covid-19». Il cerotto è diventato realtà grazie ai finanziamenti ricavati da una campagna sulla piattaforma di equity crowdfunding Lifeseeder, che ha permesso di raccogliere 180 mila euro, il doppio rispetto all’obiettivo iniziale dei 90 mila euro necessari per realizzare il dispositivo.

Il cerotto-termometro si chiama “EasyTem”, ed è stato sviluppato da AEBiosystem. Per applicarlo, appunto, bastano «cerotti igienici e sostituibili in aree del corpo non invasive». Secondo gli ideatori del progetto, che sono anche riusciti a svilupparlo, permette un rilevamento della temperatura corporea rapido (appena 0,3 secondi) e preciso. Il sistema di monitoraggio è in grado di controllare la temperatura a intervalli scelti dall’operatore (ogni 30 secondi, 1 minuto, 15 minuti…) e trasmettere i dati ad un’app mobile. Fondamentale nel combattere il Coronavirus, visto che l’aumento della temperatura corporea è il primo parametro che indica ai medici un’infezione.

Non solo da Coronavirus. I dati pre-emergenza sanitaria dicono che in Europa si effettuano quasi 70 milioni di misurazioni della temperatura ogni anno, quando (solo in Italia) oltre l’8% della popolazione si ammala di influenza. Nel nostro Paese il tasso medio di ospedalizzazione è del 3,2% nella popolazione in età pediatrica e ogni anno vengono trattati nei nosocomi 51 mila pazienti a causa di malattie infettive. Insomma, il cerotto hi-tech ideato da AEBiosystem può essere un validissimo supporto.

«In questo particolare momento di difficoltà economica siamo riusciti a supportare una start up dinamica e competitiva grazie al nostro network, chiudendo la campagna di investimento in overfunding» afferma soddisfatto Fabio Miraglia, l’amministratore di Lifeseeder Spa, la piattaforma che ha raccolto i 180 mila euro.