Elezioni in Russia, sempre Putin al comando
Vladimir Putin si conferma il leader politico più apprezzato dell’ex Unione Sovietica. O almeno stando al report ufficiale dei voti per le elezioni in Russia. Il suo partito, Russia Unita, è andato meglio del previsto e ha raggiunto quasi il 50% dei voti quando mancano solo il 20% delle schede da scrutinare. Non mancano però le polemiche. L’opposizione ha denunciato alcune frodi elettorali. Il presidente Putin, che attualmente si trova in autoisolamento dopo che alcune persone del suo enturage sono risultate positive al Covid, non ha commentato le accuse.
La storia di Putin
Sarebbe il quinto mandato politico di Vladimir Putin. Infatti, è stato presidente della Federazione Russa dal 1999 al 2008 e poi lo è diventato nuovamente nel 2012 fino ad oggi. Nel mezzo è stato anche primo ministro della Federazione Russa, dal 1999 al 2000 e dal 2008 al 2012. La costituzione russa, in realtà, limiterebbe a due mandati da sei anni il ruolo di un singolo presidente. Pochi mesi fa, però, Putin ha firmato una legge che azzera i mandati dei presidenti. Questa mossa, se tutto dovesse andare come previsto, gli permetterà di rimanere in carica fino al 2036, quando avrà 84 anni.
Elezioni in Russia, gli altri partiti
Gli altri partiti hanno guadagnati terreno rispetto al solito. Quello comunista ha praticamente raggiunto il 20%. Il partito Liberal-Democratico e Una Russia Giusta si attestano intorno al 7,5%. Come detto in precedenza, molti partiti dell’opposizione hanno denunciato brogli elettorali. Secondo l’agenzia di stampa Interfax, le denunce sarebbero almeno 750. L’organizzazione Golos invece ha testimoniato su migliaia di irregolarità, con tanto di prove materiali come foto e video. Anche Google è finita in mezzo alle polemiche. Pare, infatti, che l’azienda capitanata da Tim Cook abbia bloccato l’accesso ai documenti condivisi utilizzati dai movimenti attivisti per diffondere la lista dei candidati anti-Cremlino.