Dybala racconta il suo Coronavirus: «Mi mancava l’aria, adesso sto meglio>
Nessuno immune. Anche gli sportivi più giovani e allenati sono stati colpiti dal Covid-19. Nella sola Serie A ben sedici i giocatori scopertisi positivi. Tra questi Paulo Dybala, uno dei tre campioni della Juventus contagiati, che dalla propria abitazione di Torino, dove prosegue la quarantena, ha raccontato la sua esperienza e spiegato come sia stata dura quando sono arrivati i primi segnali. «Adesso sto bene, molto meglio dopo alcuni sintomi forti che ho avuto un paio di giorni fa, ora non ne ho – racconta l’argentino sul canale YouTube della società bianconera -. Posso muovermi meglio, camminando e provando ad allenarmi. Quando ho provato qualche giorno fa mi mancava l’aria e dopo cinque minuti ero stanco morto, sentivo il corpo pesante e mi facevano male i muscoli. Ora io e Oriana stiamo bene invece».
In attesa del recupero pieno, l’attaccante argentino ricorda i momenti migliori della stagione, interrotta con la Juventus davanti a Lazio e Inter. «Il momento più bello in campo è stato l’ultimo gol contro l’Inter – afferma Dybala, riferendosi all’ultima partita, disputata a porte chiuse prima del blocco totale per il Coronavirus -. Ho festeggiato con i compagni, abbiamo fatto una partita clamorosa». Ma l’argentino non dimentica neppure il giorno in cui è stato chiamato dalla Juventus, nell’estate del 2015. «Me lo ricordo come fosse ieri: ero a casa mia a Palermo, si parlava molto delle squadre tra cui potevo scegliere. Io aspettavo perché sapevo che poteva arrivare la chiamata giusta. Un giorno mi squilla il telefono, era il mio procuratore e mi disse che la Juve voleva parlare con me. Ho abbracciato mia mamma, le ho detto che volevo andare solo lì e da nessuna altra parte».