Coronavirus. Shevchenko:

Coronavirus. Shevchenko:

Da Londra fa sentire la sua voce Andriy Schevchenko, indimenticato attaccante del Milan e ora commissario tecnico dell’Ucraina. «Sto bene, abito fuori città e sono chiuso in casa da quasi dieci giorni – racconta l’ex calciatore -. L’unica lezione è rispettare le regole del Governo, cioè stare a casa e dare la possibilità ai medici di fare il loro lavoro, che è davvero enorme. Dagli infermieri ai volontari, sono loro gli eroi del nostro tempo. Vanno ringraziati per tutto quello che stanno facendo».

Una situazione che per Shevchenko ricorda quella del disastro nucleare di Chernobyl, l’esplosione del reattore nell’aprile 1986, quando l’attaccante era un bambino. «Sì, ho vissuto un momento molto simile a questo, all’epoca avevo nove anni – spiega l’ex milanista -. Ripeto, l’unica cosa che dobbiamo fare è evitare comportamenti stupidi. Nessuno di noi può avere la certezza di non aver contratto il virus. Non dobbiamo uscire, non dobbiamo pensare solo a noi ma soprattutto a quelle persone per cui il contagio rappresenterebbe un problema maggiore».

Non manca infine un messaggio per il nostro Paese, al quale Shevchenko è rimasto molto legato. «Ci tengo a salutare tutti gli italiani, sono sempre vicino a voi – afferma il campione ucraino -. Bisogna vivere con una sola speranza, ovvero che le cose miglioreranno. Forza Italia, ne usciremo tutti quanti insieme».