Coronavirus. L’esempio di Zanardi:

Coronavirus. L’esempio di Zanardi:

Alex Zanardi si conferma uomo modello, fonte d’ispirazione per tutti. Nel pieno dell’emergenza da Coronovirus, quando si comincia a riflettere sulla ripresa delle attività, il 53enne pilota che nel 2001 ha perso le gambe in un incidente di gara in Austria ma che poi è tornato a correre e soprattutto ha vinto due volte le Paralimpiadi nell’handbike come sempre si proietta verso il futuro. <Oggi in cima della lista c’è un problema talmente grande da offuscare tutto il resto, ma verrà il tempo per occuparsi di tanti altri problemi enormi che ci saranno e ognuno dovrà fare la propria parte – riflette Zanardi -. Le immagini delle città deserte che fanno capire quanto oggi facciamo tutti parte della stessa squadra e siamo tutti ingaggiati in questa sfida per le nostre possibilità. Tutto si gioca sul tema della speranza, che se ci pensiamo nasce da due presupposti: la necessità di avere dei desideri e gli strumenti per farlo. Lo Stato oggi ci deve dare gli strumenti per tenere in vita la speranza, ma noi tutti come cittadini dobbiamo continuare a sorridere e fare la nostra parte. Abbiamo una responsabilità, dobbiamo dare il buon esempio>.

Zanardi ha poi commentato anche la decisione di rinviare di un anno i Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo2020, ormai siffati per luglio e agosto 2021. <Una scelta di buon senso. Non è stato semplice, lo capisco, perché questo rinvio implica la necessità di rivoluzionare tante cose, tanti aspetti, non solo l’organizzazione degli eventi ma anche gli impegni già presi. Come arriverò alla Paralimpiade? Sportivamente parlando, ora per me ogni anno è come quello dei cani…> conclude con una battuta sulla sua età il bolognese che ha conquistato quattro ori tra Londra 2012 e Rio 2016.