Coronavirus: a Livorno è iniziata la sperimentazione di un nuovo farmaco
L’ospedale è di Livorno in prima linea nella sperimentazione di un farmaco che dovrebbe impedire l’evoluzione più critica dell’infezione da Covid-19 e limitare il ricorso alle terapie intensive. In genere viene utilizzato su pazienti ematologici affetti dalla sindrome emofagocitica acuta e la graft versus host disease, ma gli ematologi dell’Asl Toscana Nord Ovest hanno definito un protocollo di utilizzo nell’ambito dell’emergenza Coronaviru. Il dottor Enrico Capochiani, direttore dell’ematologia dell’Asl Toscana Nord Ovest e la dottoressa Emanuela Santantonio dell’ospedale San Luca di Lucca in accordo con l’Università , il Cnr e il dottor Spartaco Sani, direttore dell’infettivologia della Asl Nord Ovest, hanno definito specifici criteri per selezionare i pazienti potenzialmente idonei. Si è partiti con i ricoverati nel reparto di infettivologia dell’ospedale di Livorno con iniziale difficoltà respiratoria ma non ancora in ventilazione assistita.
I primi pazienti trattati avevano malattia di recente insorgenza con dati clinici confermanti la polmonite da Covid-19, ma con un quadro ancora non evoluto verso la respirazione polmonare assistita, «anche se le condizioni cliniche facevano già intravvedere il ricorso imminente alla terapia intensiva ed una prossima intubazione» specifica il dr. Capochiani, che poi che tutti hanno mostrato segni di miglioramento. Il primo paziente trattato è in procinto di superare qualunque forma di respirazione assistita, la seconda è in deciso progresso e gli altri sembrano seguire il medesimo decorso. Finalmente una buona notizia.