La storia e le caratteristiche dei corni di bassetto
I corni di bassetto sono strumenti musicali molto pregiati con un repertorio passato di un certo rispetto. È molto simile al clarinetto ma con delle differenze sostanziali che un occhio esperto riconoscerebbe al primo colpo. Il suo rilievo culturale deriva soprattutto dallo stretto rapporto che tale strumento ebbe con Mozart e, qui di seguito, vedremo le principali curiosità.
Corni di bassetto: storia
I corni di bassetto nascono durante il 1770 prezzo la Baviera di Mayrhofer a Passau, una città extra circondariale della Germania, al confine con l’Austria. È conosciuta anche con il nome di Dreiflüssestadt per via della confluenza nel Danubio di Inn e Ilz.
Era più grande del clarinetto normale sino ad allora conosciuto e si caratterizzata da un tubo lungo, difficile da gestire se non piegandolo. Esistevano forme diverse di corni di bassetto ma, grossomodo, il suono emesso era il medesimo.
La sua storia è legata in modo indissolubile alla vita di Mozart in quanto era il suo strumento prediletto. Non a caso il corno di bassetto fu proprio lo strumento utilizzato per il famosissimo Requiem ma anche in tantissime altre opere e nella musica da camera.
Lo stesso vale per Concerto per Clarinetto di Mozart, opera che inizia proprio come un concerto per corno di bassetto. Per Ludwig van Beethoven, invece, il corno di bassetto figura in una sola sua opera, ovvero il Balletto Die Geschöpfe des Prometheus.
Successivamente i corni di bassetto trovano la loro armonia presso l’opera di Felix Mendelssohn-Bartholdy, nei suoi due Konzertstücke per clarinetto, corno di bassetto e pianoforte o orchestra. Una vera delizia per le orecchie.
Nel tempo il corno di bassetto fu quasi del tutto dimenticato fino a cheKarlheinz Stockhausen, nel 1978, lo stesso scrisse un’opera solista proprio per questo strumento in collaborazione con Suzanne Stephens.
Sono note anche versioni più grandi del corno di bassetto, note come corni di contrabbasso. Questi hanno una forma più rotonda e risalgono al 1830 e possono essere considerati la via di mezzo tra il clarinetto basso ed il contrabbasso. Ed è proprio l’invenzione del corno di contrabbasso che fece progressivamente sparire dall’opera musicale la presenza dei corni di bassetto, ricordati oggi per il legame di Mozart.
Caratteristiche del corno di bassetto
I corni di bassetto sono strumenti musicali aerofoni che appartengono alla famiglia dei clarinetti. Per la precisione questi rientrerebbero nel grande gruppo dei clarinetti contratti ma si ritiene che possano esser considerati una categoria a sé stante. Difatti si tratta di una tipologia di strumenti a 7 fori e 13 chiavi diviso in 5 parti incastrate vicendevolmente con dei sugheri. Si compone di bocchino con ancia e legatura, collo, pezzo superiore, pezzo inferiore e campana. Questa ha una forma rivolta verso l’alto che ricorda molto il clarinetto basso, strumenti a cui si avvicina per la forma.
La sua estensione parte dal La nella prima parte di chiave di basso e raggiunge il Do sopra il rigo in chiave di violino. Se maneggiato da esecutori esperti questo strumento è in grado di arrivare anche a suoni molto più acuti.
Molti dei corni di bassetto in circolazione scendono anche fino al Fa1 grazie ad una componente interna più lunga e a chiavi che prende il nome di “discendenza”. Questa esisteva sin dai tempi di Mozart e consisteva in una sorta di piccola scatola di legno all’interno della quale il canneggio si ripiegava a forma di S per condurre lo strumento fino al Fa Grave.
Opere più importanti
L’opera più importante realizzata con il corno di Bassetto è il Concerto K 622 di Wolfgang Amadeus Mozart, pensato proprio per essere eseguito in questo strumento in chiave di Sol. Successivamente l’opera fu riscritta dallo stesso in tonalità di La maggiore discendente al Do ma questo fu un pensiero per Anton Stadler, amico massone che possedeva il corno di bassetto.